Monumento a Virgilio e uno sguardo al patrimonio monumentale contemporaneo

Monumento a Virgilio

“Floriano Bodini è l’autore del monumento a Virgilio collocato nei giardini di Piazza Vittorio Emanuele II a Brindisi, davanti al porto.
La realizzazioni del monumento risale al 1985: “Ho accettato questo incarico di ricordare il bimillenario di Virgilio – scrisse Bodini (Aleph 1986) – per testimoniare, attraverso una grande scultura, il mio legame con i temi, con i significati epici e quotidiani di questo grande poeta.
Ho immaginato istintivamente la scultura in marmo bianco di Carrara, materia carica delle suggestioni della più grande tradizione classica da Fidia a Moore.” (1)

 


“In questo senso ritengo vitali ed attuali la scelta di simboli quali l’elmo e la Nike, l’ulivo, il cavallo, l’agnello, a significare il contrasto tra la pace e la guerra, il bene e il male, lo scorrere dei giorni e i drammatici contrasti che continuamente li travagliano.” (1)

 


“La collocazione della scultura ha un senso preciso nel suo rapporto col mare, il mare orientale di Enea, che vide le ultime ore di Virgilio”.” (1)


“Dice Massimo Guastella in occasione della scomparsa del Maestro Bodini: E’ stata “figura nota e presente nei migliori scenari internazionali, che ha rappresentato la grande tradizione della scultura del nostro Paese. Personalità spiccata, solida come il marmo che trattava e formava, Bodini ha lasciato a Brindisi una lusinghiera testimonianza della sua attività artistica strettamente collegata alla storia remota della nostra civiltà.(..) Da oggi auspico che la comunità brindisina riservi, orgogliosamente, maggiore e degna attenzione al “monumento a Virgilio” di Floriano Bodini e sappia valorizzarlo quale patrimonio della cultura artistica del nostro tempo, non sempre adeguatamente apprezzata.” (1)


“Inoltre viene immediato suggerire che la scomparsa di Floriano Bodini, che nella nostra città ha tracciato un segno così rilevante del suo percorso artistico, potrà essere occasione per riflettere e rilanciare una fruizione didattica del patrimonio monumentale pubblico contemporaneo, al quale si associano la deturpata “maschera” di Amerigo Tot sul teatro comunale, il “Monumento ad Aldo Moro” di Marcello Avenali, i rilievi policromi di Enzo Assenza sulle scuole “G. Cesare” e “G. Crudomonte” e così via, tutti esiti di artisti di fama internazionale le cui opere brindisine appartengono alla collettività”. (1)

Nostro intervento facebook del 21 luglio 2021

Nella nostra foto il cavallo, la daga e lo scudo, che nel monumento in marmo di Floriano Bodini dedicato a Virgilio, collocato nei giardinetti di p. Vitt. Emanuele, rappresentano i simboli della guerra opposti a quelli della pace, a significare l’eterno contrasto tra il bene e il male.
Abbiamo scelto il bianco e nero per meglio evidenziare la sinuosità delle curve, la plasticità delle forme, l’esaltazione dei rilievi.
La giusta testimonianza nei confronti di un’opera degna della migliore considerazione.

24 Marzo 2018 – Il monumento a Virgilio dopo il restauro

Busto di Virgilio

Già “nel 1930, ricorrendo il bimillenario della nascita di Virgilio, la municipalità commissionò allo scultore salentino Raffaele Giurgola il busto ora nella scuola media intitolata al poeta latino.” (2)

La lapide di Virgilio

Su una casa di Largo Colonne, che la tradizione vuole fosse di Virgilio, una targa ci indica il luogo in cui soggiornò e “morì il 21 settembre del 19 a.C. (calendario giuliano) il Sommo Poeta, di ritorno da un viaggio in Grecia, secondo i biografi per le conseguenze di un colpo di sole. Prima di morire, Virgilio raccomandò ai suoi compagni di studio Plozio Tucca e Vario Rufo di distruggere il manoscritto dell’Eneide, perché, per quanto l’avesse terminata, non aveva fatto in tempo a rivederla. Ma i due consegnarono i manoscritti all’imperatore, e l’Eneide, anche se reca tuttora evidenti tracce di incompiutezza, divenne in breve il poema nazionale romano. La fama del vate dopo la morte fu tale che egli fu considerato una divinità degna di ricevere onori, lodi, preghiere, e riti sacri” (wikipedia).

 

Sull’argomento ci sembra giusto far conoscere la lettera datata 1° maggio 2013  scritta dal Comm. Geom. Aldo Indini al Sindaco Consales, per evidenziare l’errore contenuto nella lapide a Virgilio, e riportata sul sito iltimonedibrindisi.com

 

Brindisi li  1° maggio 2013

Al Sig. Sindaco Mimmo Consales

Palazzo Granafei – Via Duomo

72100                        BRINDISI

OGGETTO: L’errore sulla lapide di Virgilio.

Divenuto Sindaco nel 1945 Francesco Lazzaro, emerge il suo impegno quello di cancellare, il più possibile, ogni ricordo del passato periodo fascista.

Fu tale l’accanimento che sulla targa di marmo che ricorda la morte del poeta Virgilio è riportata in numeri romani la data del 1900 (MCM), ma in realtà fu apposta nel 1929.(MCMXXIX) VII EF.

Gli ultimi numeri (XXIX) furono cancellati dagli operai per disposizione del Sindaco Francesco Lazzaro, per eliminare dall’epigrafe la parte in cui si ricordava il periodo fascista con la scritta VII EF.

Bruno, Cafiero e la Sciarra sono stati i promotori che ripetutamente hanno segnalato l’errore al Comune, senza alcun risultato, da quando Cafiero racconta dell’inglese che nel 2002 si accorse della data sbagliata; si trattava di un turista che aveva deciso di partire da Roma, a piedi per percorrere la via Appia fino a Brindisi. Giunto a Brindisi visitò la casa dove morì il poeta dell’Eneide e si accorse che la targa riportava la data sbagliata.

E’ noto alla S.V. ogni mio sforzo per il ripristino della verità storica di questa città, riportai nelle 10.000 copie dei miei 5 libri sparsi, gratuitamente, in tutta Italia e non solo,negli ultimi 15 anni, mentre su vari argomenti e periodi la città rimane ancora arretrata rispetto a nuove documentazioni, i turisti invece ne sono aggiornati e rimangono sbalorditi quando le accompagnatrici comunali illustrano monumenti i cui riferimenti non corrispondenti alle agende in loro possesso.

Brindisi candidata a capitale Europea della cultura 2019, in quanto antica città ricca di storia, ma rischia il risultato perché la storia è comprovata dai documenti e non per sentito dire, o solo perché detto da un illustre personaggio non può essere corretta.

I suoi sforzi su studi,progetti culturali e gare specifiche vacillano se non si procede ad una revisione storica almeno dei principali monumenti cittadini, così come iniziato dal suo predecessore Sindaco Mennitti, con le Colonne Romane termine della navigazione e no della Via Appia e nelle enciclopedie si legge “erroneamente ritenute termine della via Appia”, ma così non è nella sala della colonna.

Distinti saluti.

Aldo Indini

Ma, raccogliendo l’invito del prof. Guastella, apriamo una finestra sulle opere da lui citate squarciando la cortina del silenzio che, ormai da troppi anni, le ha nascoste all’interesse generale facendole considerare parte dell’ambiente al pari di mura, palazzi e strade, di cui non si ha motivo di conoscere l’artefice e tanto meno la proprietà.

Maschere di Amerigo Tot

Amerigo Tot (Fehérvárcsurgó, 27 settembre 1909 – Roma, 13 dicembre 1984) è stato uno scultore, attore e pittore ungherese.
Nacque a Fehérvárcsurgó, Ungheria e si trasferì a Roma, dove visse per il resto della sua vita. Studiò a Budapest con Ferenc Helbing e György Leszkovszky dal 1926 al 1928 e con László Moholy-Nagy al Bauhaus in Germania fino al 1933. Come i nazisti andarono al potere, si trasferì a Roma e lavorò nella scultura di monumenti alla memoria con uno stipendio della Roman Hungarian Academy, di cui fu anche consigliere. Combatté nella resistenza italiana dal 1943.

Ricevette il primo riconoscimento per il suo lavoro con il fregio della Stazione di Roma Termini. Iniziò a lavorare su opere astratte negli anni cinquanta. Ritornò poi in Ungheria nel 1968 e nel 1969 per eseguire lavori tradizionali, tra cui una scultura della Madonna nella sua città natale. Il Museo Amerigo Tot di Budapest è dedicato a lui.

Conclude in questo modo, il prof. Guastella, una sua intervista a Brundisium.net: “Invito i lettori, e non solo quelli brindisini, ad andare a vedere le “maschere” e costatare di persona l'”innato senso del ritmo” e il “controllo tecnico della forma”, propri della produzione di Amerigo Tot e del bassorilievo da lui destinato – poco prima della sua morte avvenuta nel 1984- al nespeghiano Teatro Comunale di Brindisi. Con l’occasione potrete serenamente e autonomamente riflettere se quella, che è sicuramente un’opera d’arte contemporanea, vi piace oppure no.” (3)

 

Monumento ad Aldo Moro di Marcello Avenali

“Voluto dall’Amministrazione Comunale nel 1979, il monumento venne realizzato da Marcello Avenali l’anno successivo, con l’intento di commemorare il tragico evento legato alla figura di Aldo Moro e ai caduti di via Fani. Realizzato in acciaio e alto circa 12 metri, il monumento è caratterizzato dal movimento sinuoso delle due parti di cui è composto, rappresentanti l’albero della vita squarciato e al suo interno una linea rossa, simbolo del sangue delle vittime e gli uccelli stilizzati simbolo degli ideali, che nonostante le violenze e la morte volano in alto.” (4)

 

 

 

 

Rilievi policromi di Enzo Assenza

“Scultore (Pozzallo, Ragusa, 1915 – Roma 1981). Incominciò a scolpire giovanissimo; si formò, a Roma, nel clima artistico del “Novecento” e operò nell’ambito di una figuratività partecipe del mondo del passato e modernamente stilizzata. Tra le opere monumentali: abside in ceramica della chiesa di St. Joseph a Hartford (1962); statua della Giustizia nella piazza dei Tribunali di Bari (1964).” (5)

“Secondo F. Zappalà, è uno scultore figurativo, che ha saputo filtrare le più significative esperienze della scultura, dal marmo al bronzo, al legno, alla ceramica, alla pietra lavica , mentre per F. Perfetti· la perizia tecnica si rivela nella proprietà del disegno compositivo, nel sapiente giuoco dell’equilibrio delle masse, nella eleganza e nella armonia delle forme ed altresì per S.Giannattasio “ama soprattutto la presenza umana, predilige la figura dell’essere umano e, per R. Civello, è “artista di razza ed infine, a dire di L. Tallarico, “aveva scafandrato la sua anima anelante al culto della bellezza.” (6)

 

Scuola Media Statale G. Cesare – Marzabotto

 

Scuola Primaria “V Circolo Crudomonte – Brindisi” 

Un ringraziamento all’amico Mario Carlucci che ha collaborato con me nella ripresa delle immagini.

Bibliografia e siti web:

Legenda: allo scopo di non tediare il lettore con la ripetizione delle fonti citate, è stato attribuito un numerino per ogni opera consultata, che si ritroverà al termine della citazione e che consentirà l’esatta attribuzione bibliografica.”

(1) Da un’intervista rilasciata dal prof. Massimo Guastella a brundisium.net – http://www.brundisium.net/approfondimenti/shownotiziaonline.asp?id=2430

(2) Brindisi Nuova Guida, di Giacomo Carito. Italgrafica Ed. Srl – Oria (Br) 1993

(3) Da un’intervista rilasciata dal prof. Massimo Guastella a brundisium.net – http://www.brundisium.net/approfondimenti/shownotiziaonline.asp?id=1541

(4) http://www.comune.brindisi.it/turismo/index.php?option=com_content&view=article&id=61%3Amonumento-ad-aldo-moro-e-ai-caduti-di-via-fani&catid=11%3Amonumenti&Itemid=5&lang=en

(5) http://www.treccani.it/enciclopedia/enzo-assenza/

(6) http://www.galleriaroma.it/Assenza/Enzo.htm

0 commenti

  1. […] che si rifugia e muore il 2 settembre del 19 a. C. Virgilio che decide di fermarsi a Brindisi di ritorno da un viaggio in Oriente. Secondo la tradizione popolare, il poeta latino di origine […]

    1. Complimenti per il tuo blog che consiglio a tutti di visitare. Se vuoi, puoi anche visitare la casa di Virgilio o almeno quella che si presume tale, che ho avuto il privilegio di vedere e fotografare https://brundarte.wordpress.com/2014/10/07/la-casa-di-virgilio/.

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