Fontana delle Ancore (o di Piazza Cairoli)

La Fontana delle Ancore, che risale al 1937, è quella di piazza Cairoli.

L’area assunse una certa importanza dopo la costruzione del primo Teatro Verdi (1901), ma la prima vasca-fontana – grande ma molto semplice, con zampillo centrale – fu realizzata solo nel 1921.

Il 9 marzo 1929 il commissario prefettizio Umberto Balestrino delibera la sistemazione della fontana monumentale in piazza Cairoli, “in conformità del progetto d’arte  compilato dall’architetto cav. Dioguardi” e autorizza la relativa spesa di lire quindicimila.

Infine, dieci anni dopo la sua creazione, cioè nel 1931, la vasca venne arricchita da quattro basamenti sul bordo esterno, sui quali poggiavano due grosse rane e due tartarughe; la colonnina centrale era costituita da quattro fasci littori che reggevano un’elegante coppa.

Moltissimi gli zampilli dell’acqua, dal centro al bordo e viceversa, che creavano suggestivi effetti di luce.

Brindisi – Piazza Cairoli. La prima Fontana. (2)
Brindisi – Piazza Cairoli. La prima Fontana.
Brindisi. La prima Fontana a Piazza Cairoli. (2)
Brindisi. La prima Fontana a Piazza Cairoli.
Brindisi. Piazza Vittoria – La prima fontana (2)
Brindisi – Fontana di Piazza Cairoli. Alla prima fontana furono aggiunti rospi e tartarughe. (2)
Brindisi. Piazza Cairoli – La prima Fontana, in parte modificata con l’aggiunta di rane e tartarughe. (2)
Brindisi. Piazza Cairoli – La prima Fontana, in parte modificata con l’aggiunta di rane e tartarughe.

Sei anni dopo, la fontana fu completamente rifatta a cura e su progetto dell’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese, prendendo l’aspetto attuale. (1)

Il disegno progettuale delle ancore fu ideato da un funzionario dell’Acquedotto Pugliese, il geometra Gaetano Lepore, e, progettato dall’ing. Cusani e dall’arch. Brunetti.

Adesso la fontana, che fu detta delle Ancore, fa bella mostra di sè in piazza Cairoli, costruita in pietra di Trani e di Fasano, con balaustra di pietra di Fasano e alabastro di Locorotondo.

Leggiamo su Senzacolonne dell’1 novembre 2002 nella rubrica “Nc’era na vota” di A. Caputo: “La fontana fu costruita in pietra di Trani ed alabastro di Locorotondo, ma quel che risulta essere più interessante è la presenza della pietra denominata “filato rosso di Giannecchia”, una pietra marmorea di una cava di Fasano oggi completamente esaurita. Questo manufatto, tutto pugliese, fu donato dunque dall’E.A.A.P. alla città di Brindisi…”

“Determinante nella circostanza, era stato l’intervento dell’on. Ugo Bono, allora presidente dell’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese (EAAP) nel rendere alla città una struttura che si riteneva necessaria per la compiuta definizione della piazza. (3)

 

La fontana oggi

 

Bibliografia e siti web:

Legenda: allo scopo di non tediare il lettore con la ripetizione delle fonti citate, è stato attribuito un numerino per ogni opera consultata, che si ritroverà al termine della citazione e che consentirà l’esatta attribuzione bibliografica.”

(1) http://www.provincia.brindisi.it/index.php/storia-e-tradizioni-mainmenu/61-cultura/storia-e-tradizioni/138-le-fontane-di-brindisi

(2) Fototeca Briamo. Per gentil concessione della Bibl. Arc. A . De Leo – Brindisi

(3) Giacomo Carito, Brindisi Nuova Guida. Ed. Prima 1993, pp. 102-103

3 commenti

  1. Il disegno progettuale delle ancore fu ideato da un funzionario dell’Acquedotto Pugliese, il Geometra GAETANO LEPORE. (E’ il padre di Gina, caro Francesco…)

  2. Sei anni dopo, la fontana fu completamente rifatta a cura e su progetto dell’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese, prendendo l’aspetto attuale. Il disegno progettuale delle ancore fu ideato da un funzionario dell’Acquedeotto Pugliese, il geometra GAETANO LEPORE.

  3. Le ancore furono realizzate a Trani, credo dalla ditta Bassi, tutte le altre opere in pietra dalla ditta Carparelli&Nitti di Fasano

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