Ostuni – La città bianca

I trulli

“Lungo la strada che ci porta ad Ostuni, incontriamo il trullo che è presente su tutto il territorio e che può essere considerato la sintesi dell’inventiva e dell’operosità contadina oltre a costituire un notevole interesse architettonico, evocante suggestioni di un’età arcaica.
Il trullo è una costruzione realizzata interamente a secco, con l’uso delle sole pietre che, in grande quantità, vengono fuori da profondi scassi del terreno. La tecnica di costruzione, pur nella sua semplicità, richiede esperienza, praticità e perizia.
ll trullo, in linea di massima, poggia la sua base sulla roccia affiorante che è un ottimo basamento che assicura staticità e, partendo da esso, viene eretto il muro perimetrale di forma rotonda, quadrata o rettangolare.” (1)

 

Nella campagna ostunese

Tra alberi d’olivo e muretti a secco, la campagna ostunese ci mostra anche una antica chiesetta utilizzata dai fedeli della zona, che altrimenti sarebbero troppo lontani dalla città.

 

La Terra

“Gli ostunesi hanno sempre chiamato il loro centro storico con l’appellativo La Terra; anche noi, ogni volta che ci riferiamo ad esso, useremo lo stesso nome.
La Terra è situata su di un’ampia collina, alta 240 metri s.l.m. ed è formata da un agglomerato di case addossate le une alle altre, con strade, per lo più strette e brevi, quasi sempre in pendio o a scalinate per superare il forte dislivello esistente tra la base o la sommità del colle. Ha una forma quasi circolare ed è circondata, per buona parte del suo perimetro di base, da mura secolari e da possenti torrioni, costruiti, una prima volta, quando fu edificata la città, ampliati nel 1356 e ricostruiti definitivamente tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500.
Innumerevoli stradine sono sormontate da archi e semiarchi che hanno principalmente la funzione di sostegno e che fanno assumere all’intero complesso architettonico una visione fantastica e irreale.
La rete stradale, al di là dell’aspetto puramente estetico, è stata realizzata tenendo conto del clima, prima di tutto, e delle esigenze economiche e sociali, in secondo luogo. La parte de”La Terra” esposta a Nord, infatti, è costituita da strade strettissime e parallele alle mura; quella esposta a Sud, invece, da strade più larghe, diritte che salgono radialmente verso la Cattedrale. Le abitazioni della zona Nord, esposte al vento freddo di tramontana, sono di piccole dimensioni e, molto spesso, ricavate scavando nella roccia laddove vi erano presumibilmente grotte naturali: si tratta di case prive di aria e di luce, anguste, addossate e sovrapposte le une alle altre: erano le case del popolo; le abitazioni esposte a Mezzogiorno, più calde, risultano più grandi, spesso palazzate ed erano quelle riservate ai ceti benestanti.
La Terra, fino a poche decine di anni fa, è stato un centro densamente popolato, per cui, in essa, si svolgeva una intensa vita di relazione. (chi volesse approfondire può consultare anche qui)
Nel medioevo tale luogo è da individuare con la sommità della collina, dove vi era il Castello e la Cattedrale con l’Episcopio, successivamente si concentrò la vita politica, sociale, economica e religiosa; era il luogo ideale per tale scopo in quanto risultava centrale rispetto all’intero borgo e facilmente raggiungibile. (per approndire leggi qui)” (1)

Portale del Palazzo Marseglia recante l’anno di costruzione

Palazzo Zaccaria 1777

Chiesa di S. Vito detta “Le Monacelle”

 

Sezione bassa della chiesa di S. Vito detta “Le Monacelle”

 

Particolare della facciata della chiesa di S. Vito detta “Le Monacelle”
Via G. Carlo Bovio

La Cattedrale di Ostuni
Porta centrale della Cattedrale
Porta lat. con effigie di S. Biagio
Porta lat. con effigie di S. Giovanni Battista
Part. della facciata

Arco-corridoio dell’Episcopio

Lo spettacolo della valle d’Itria di sera vista da Ostuni

Palazzo della famiglia Bisantizzi

Vicino al Centro Storico

“Nel XV secolo con l’espandersi delle abitazioni verso Mezzogiorno, si venne a creare una vera e propria piazza, Piazza del Moro, che si trovava ad una decina di metri più giù della Cattedrale, dove erano ubicati i più importanti edifici pubblici: la dogana, il seggio dell’Università, la sala di giustizia, il luogo per l’impiccagione,l’esposizione della gogna e lo spazio ove si svolgevano il mercato e le fiere. Nel XIX secolo Piazza del Moro perdette la sua importanza, fu rimpicciolita per la sovrapposizione di altre costruzioni e fu sostituita da un’altra piazza, più spaziosa e più bella: l’attuale Piazza della Libertà.” (1)

Guglia di S. Oronzo vista dal basso della scalinata Mons. Antelmi
Piazza della Libertà (Municipio – restauro della facciata)

Obelisco di S. Oronzo
Via Lanza

 

Edicola votiva in via Lanza ang. Piazza della Libertà
Foto scattata dal Belvedere di Corso Vitt. Emanuele II
Chiesa Madonna della Grata
Portale della chiesa Madonna della Grata

 

Porta in bronzo
Particolare della porta raffigurante la città di Ostuni di cui si può riconoscere la Cattedrale sul lato destro
Particolare della porta
Particolare della porta
Panorama con l’antica cinta muraria
Chiesa del Carmine con annesso convento

Sezione della facciata con le statue di S. Elia e S. Eliseo

Il bianco di Ostuni

“È il latte di calce che da sempre copre, per motivi igienici e climatici, le pareti delle case del centro storico di Ostuni, che dà al paese il caratteristico aspetto unitario, rendendolo unico al mondo e per il quale molti appellativi sono stati coniati da decine di scrittori.
Nel suo complesso, la Terra costituisce uno spettacolo indescrivibile, specialmente quando si percorrono le mille viuzze, dove le bianche pareti si elevano, alte, verso l’azzurro intenso del cielo. Risaltano, fra tanto splendore, i portali, gli stemmi gentilizi, i pochi palazzi rivestiti di blocchi di pietra che, pur bianca originariamente, per via degli agenti atmosferici, col tempo si è coperta di una patina nera che contrasta con il bianco latteo della calce.” (1)

Le nostre foto del 16 febbraio 2020

Un ringraziamento agli amici Mario Carlucci e Antonio Tedeschi che hanno collaborato con me nella ripresa delle immagini.

Bibliografia e sitigrafia:

“Legenda: allo scopo di non tediare il lettore con la ripetizione delle fonti citate, è stato attribuito un numerino per ogni opera consultata, che si ritroverà al termine della citazione e che consentirà l’esatta attribuzione bibliografica o sitografica.”

(1) La guida di Ostuni – Itinerario storico-artistico di Armando Saponaro. Capone ed. Lecce presso Tiemme – Ind. Grafica di Manduria, maggio 2000

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  1. STRAORDINARIAMENTE BELLISSIME FOTO…

  2. Un servizio fotografico e descrittivo degli angoli più pregevoli, che risulta di grande suggestione per le studiate luminosità.

  3. “Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere….” – Henri Cartier-Bresson.

  4. Anna Capriglia · 2 amici in comune
    Impossibile descrivere le sensazioni che si provano scorrendo queste Foto…batticuore…curiosita…orgoglio e voglia di Tornare a passeggiare..Scoprire…udire…nel silenzio di Alcuni Vicoli i discorsi che trapelano dalle Vetrine socchiuse degli ultimi (?) veri residenti…una Poesia..che mi ricordaTempi…Momenti d’infanzia trascorsi coi Nonni che non torneranno Mai piu….Lorenzo come sempre grazie della compagnia.
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