Londra – National Gallery Londra – Pittura spagnola (1700 -1800)

Brundarte fotografa le opere di pittori spagnoli tra il 1700 e il 1800 esposte nella sala 38 e 39 della National Gallery di Londra. Il museo fondato nel 1824 è uno dei più importanti e prestigiosi del mondo vantando una vastissima collezione di oggetti storici e contemporanei che coprono più di 50.000 anni di storia dell’umanità, nonchè oltre 2.300 dipinti datati dalla metà del tredicesimo secolo fino al 1900.

Nel 1700 salì sul trono di Spagna il re francese del casato dei Borbone. Alla sua corte furono impiegati pittori stranieri come Corrado Giaquinto, che introdusse nuove tecniche di pittura in Spagna; tra queste, la pratica di fare piccoli schizzi preparatori per i dipinti ad olio di grandi dimensioni, eseguiti con rapidi tocchi di pennello e colori chiari, che ebbero una forte influenza su artisti come Francisco Bayeu.

Il crescente sentimento nazionalistico, tuttavia, indusse alcuni artisti a voltarsi indietro per guardare alla pittura spagnola del 17° secolo. Le nature morte di Luis Meléndez furono portatrici del realismo tipico del periodo precedente. Nei suoi ritratti, Francisco de Goya fece riferimento all’arte di Diego Velázquez per brillantezza pittorica e la capacità di catturare la vita reale e le emozioni.

Doña Isabel de Porcel, prima del 1805, Francisco de Goya

Doña Isabel de Porcel, prima del 1805, Francisco de Goya.

Dona Isabel de  Porcel viene rappresentata negli abiti tradizionali dell’aristocrazia spagnola, con una elegante camicia bianca e una preziosa mantiglia di pizzo nera. Nel 1980, durante un lavoro di restauro a questo ritratto venne sorprendentemente scoperto, attraverso una scansione con raggi X, un disegno sottostante raffigurante un uomo in divisa. Probabilmente Dona Isabel venne dipinta riutilizzando una tela già usata per un ritratto  senza che l’autore nemmeno si preoccupasse di cancellare il dipinto sottostante, cosa abbastanza normale nel periodo in cui visse Goya, quando si aveva a che fare anche con difficoltà economiche dei committenti.

Il ritratto di Dona Isabel è una delle principali opere conservate alla National Gallery in cui ha attratto migliaia di visitatori e studiosi. L’esposizione di questo ritratto e della riproduzione del ritratto sottostante fornisce una opportunità unica e imperdibile di studio e di ricerca.

San Giacomo visitato dalla Vergine, 1760, Francisco Bayeu

San Giacomo visitato dalla Vergine, 1760, Francisco Bayeu

San Giacomo, che ebbe il merito di aver portato il cristianesimo in Spagna, passava per la città che in seguito divenne Saragozza, quando ricevette la visita della Vergine Maria che gli si presentò con una statuetta di se stessa e una colonna di diaspro, una roccia sedimentaria contenente quarzo. Il soggetto è abbastanza comune in Spagna, soprattutto a Saragozza, dove una basilica enorme (El Pilar) è stata costruita per ospitare la statuetta.
La pittura di Bayeu  si è sicuramente ispirato all’affresco di Antonio González Velázquez del 1753, che è nella cupola sopra la cappella centrale della basilica di El Pilar. Anche se di argomento simile e compositivamente correlata, la pittura di Bayeu differisce però notevolmente dal disegno di González Velázquez. La sua gestione libera e i colori luminosi potrebbero suggerire fosse un bozzetto per un dipinto più grande, ma è più probabile che sia un’opera d’arte indipendente, forse commissionata da un mecenate privato per scopi devozionali.
Lo stile e la tavolozza dei colori del quadro mostrano l’influenza dell’artista italiano Corrado Giaquinto, che Bayeu ammirò molto. Giaquinto fu attivo a Madrid dal 1753-1761 e il quadro di Bayeu è firmato e datato 1760 sul retro della tela.

Ritratto di un uomo, 1720, Rosalba Carriera

Ritratto di un uomo, 1720, Rosalba Carriera.

Rosalba Carriera è stata uno delle più capaci donne artiste della sua generazione. I suoi ritratti pastello fatti con colori delicati e sottilmente mescolati attirarono una clientela internazionale. La provenienza di questo ritratto suggerisce che probabilmente fu eseguito a Venezia e il soggetto potrebbe essere un nativo di questa città. Il pastello ha anche una cornice veneziana del 18° secolo che è probabilmente originale. Il ritratto è stato probabilmente prodotto nel 1720 dopo il ritorno della Carriera da Parigi. Luminoso, di tonalità argentea, il dipinto è ottenuto con l’uso di una tavolozza limitata e con l’accurata modellazione del volto.

Un picnic, 1785-1790, Francisco de Goya

Un picnic, 1785-1790, Francisco de Goya.

Probabilmente si tratta di uno schizzo di fine 1780 per una serie di cartoni per arazzi (*) ordinati da Carlo III per decorare la camera della Infanta presso il Palazzo del Pardo. Solo uno di questi cartoni sembra essere stato eseguito. Il disegno faceva parte di un gruppo venduto al duca di Osuna nel 1799.

‘L’uomo stregato’ 1798, Francisco de Goya

‘L’uomo stregato’ 1798, Francisco de Goya.

Il soggetto è tratto da una commedia del drammaturgo Antonio de Zamora. Al timoroso Don Claudio, protagonista principale, venne fatto credere che la sua vita dipendesse dal  mantenere sempre accesa una lampada. La scritta in basso a destra contiene la prima parte di due parole ‘lampara descomunal’ (lampada mostruosa) che  Don Claudio grida mentre riempie la lampada con l’olio. La composizione può essere stata suggerita a Goya da una rappresentazione di scena. L’immagine è una delle sei scene di stregoneria dipinte per il duca di Osuna.

Natura morta con arance e noci, 1772, Luis Meléndez

Natura morta con arance e noci, 1772, Luis Meléndez.

Oltre alle arance e alle noci, sul ripiano di legno ci sono castagne, un melone, brocche di terracotta, una piccola botte e alcune scatole circolari e oblunghe. Le brocche probabilmente contengono vino, mentre la botte contiene forse olive. Le scatole rotonde erano normalmente utilizzate per il formaggio, mentre quelle rettangolari contenevano dolci, come ad esempio il ‘dulce de membrillo’, una mela cotogna rivestita di spessa gelatina da mangiare in fette. Meléndez ha dipinto questo quadro nel momento in cui sperava di diventare pittore di corte, avendo da poco completato una serie di nature morte per il Principe delle Asturie, figlio di Carlo III. La sua aspettativa rimase, però, senza successo. La composizione qui è organizzata con molta cura, gli oggetti più grandi nella parte posteriore e quelli più piccoli in primo piano. L’artista è riuscito a realizzare un forte senso di volume con una gamma di colori molto limitata.

Veduta di “L’arenile (El Arenil) di Bilbao”, 1784, Luis Paret

Veduta:di “L’arenile (El Arenil) di Bilbao”, 1784, Luis Paret.

Probabilmente una di una serie di vedute di porti settentrionali spagnoli dipinti durante l’esilio dell’artista. La gestione delle figure e del paesaggio mostra l’influenza della pittura francese. La piccola banchina di El Arenal (ora nel centro della moderna Bilbao) è stata utilizzata come un’elegante passeggiata e per il carico e scarico delle merci dalle navi ancorate nel fiume Nervión.

Note:

(*) Il cartone d’arazzo è il modello in misura reale che si utilizza per la realizzazione di un arazzo. Viene preparato da un artista cartonnier, sovente è un pittore, anche di grande notorietà (Wikipedia)

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Bibliografia e sitigrafia:

http://www.nationalgallery.org.uk/

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