Clodia Anthianilla

“Bellissima statua acefala di Clodia Anthianilla, letterata brindisina (II secolo), già nel foro di Brindisi e relativa base iscritta con lungo elogio funebre della stessa.” MAPRI

Nel 1909 a Brindisi, in occasione dei lavori di costruzione del ‘mercato coperto’, nell’area adiacente a Piazza della Vittoria,  fu rinvenuto un basamento marmoreo  con una iscrizione in lingua latina accanto ad una statua femminile, priva di testa, che la base evidentemente sorreggeva.

La bellissima statua, priva oltre che della testa anche del braccio sinistro, rappresenta una giovane fanciulla elegantemente vestita di un sottile chitone pieghettato, seminascosto da un avvolgente himation. Insieme al basamento marmoreo è  attualmente esposta nella sezione romana del Museo Archeologico Provinciale F. Ribezzo.

L’iscrizione del 144 d.C. sul basamento riporta il decreto dei decurioni brindisini per onorare una ragazza morta in giovane età,  Clodia Anthianilla, nata in una importante famiglia del Municipio di Brindisi.  Clodia, ‘splendidissima puella’, era infatti figlia di Lucio Clodio Pollione, appartenente all’ordine equestre e patrono del municipio di Brindisi, e di Seia Quintilia, definita nell’iscrizione ‘ornata femina’ (l’aggettivo ornatus è presente in testi ufficiali in riferimento a notabili locali); il marito, Marco Cocceio Gemino, era prefetto di ala, vale a dire ufficiale di cavalleria.

Sia il padre sia il marito di Clodia Anthianilla erano cavalieri, e cioè appartenenti all’ordine equestre che in età augustea insieme all’ordine senatorio costituiva la massima espressione della classe dirigente. L’appartenenza a tale ordine in età imperiale si fondava infatti su requisiti come la nascita libera da tre generazioni, la moralità e un censo di 400.000 sesterzi. Facevano parte dell’ordine equestre solo un gruppo ristretto di alcune migliaia di persone, esponenti delle élites locali che, grazie a una maggiore ricchezza e a buone relazioni, ottenevano il rango equestre come riconoscimento del proprio prestigio.

Proprio in considerazione del suo alto rango, così come riportato sull’elegante base di marmo che doveva sorreggere la statua,  i decurioni del Municipio di Brindisi decisero che in memoria della ‘fanciulla onorabilissima’ e per conforto dei suoi genitori, potesse essere a lei concesso di venire sepolta in un luogo pubblico e che fosse eretta in sua memoria una statua nel luogo più frequentato della Città. Questo luogo doveva presumibilmente essere  il Foro, attuale mercato coperto della Città di Brindisi, dove la statua è stata rinvenuta insieme ad altre statue non integre e a  molti altri importanti materiali di pregio.

P1540334Gli onori in vero non erano tanto dovuti alle qualità della donna, quanto piuttosto alle benemerenze della sua famiglia e, in particolare, del padre L. Clodio Pollione, patrono di Brindisi che aveva tra i suoi meriti nei confronti della città e dei decurioni la donazione di un apposito luogo di riunione: la seduta del 23 marzo 144 si svolse infatti in schola Poll(ionis).  “Fanciulla onorabilissima” Clodia fu in seguito molto apprezzata in Città per le sue doti letterarie, nonostante la sua giovane età. Fu proprio la Scuola letteraria da lei frequentata che propose al Municipio brindisino di onorarne la memoria (http://www.brundisium.net/brun/index.php/soroptimist-intitolare-due-piazze-a-due-importanti-figure-femminili/).

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Base con testo epigrafico del monumento del II sec. d.C. a Clodia Anthianilla, probabilmente nel foro di Brindisi. MAPRI

Il testo è introdotto dalla datazione  consolare, con indicazione del giorno, del mese e del luogo in cui si è svolta la riunione, che ci consente di datare precisamente il monumento al 144 d.C., durante l’impero di Antonino Pio.

Il decreto è inserito, quasi in una cornice, tra il nome della giovane donna defunta e onorata, in caratteri più grandi, accompagnato dal nome del marito  in apertura di testo e dalla dedica del padre in chiusura. Questa la traduzione di Pasquale Camassa:

Cattura
A Clodia Anthianilla, figlia di Lucio, promessa a Marco Cocceio generale di cavalleria.
Essendo consoli L.Lolliano Avito e Tito Statilio Massimo, il giorno decimo delle calende di aprile nella sala da bagno di Pollione, essendosi fatta parola delle onoranze funebri di Clodia Anthianilla, che cosa piacesse farsi in tal congiuntura, così della cosa stabilirono:
Poiché Anthianilla, fulgidissima fanciulla e i cui progressi facevano sperare sarebbe divenuta un ornamento del nostro municipio, fu da morte acerbissima rapita ai suoi genitori Clodio Pollione, patrono del nostro municipio, splendido cavaliere romano e benemerito della nostra repubblica, e Seia Quintilia, ornata donna, al cui dolore la pubblica mestizia del nostro municipio si associa; i decurioni, tanto per consolazione di costoro, quanto in memoria della specchiatissima fanciulla, decretano che fosse assegnato un luogo per la posteriorità e parimenti le fosse innalzata una statua, per unanime consenso nel luogo più frequentato.
Lucio Clodio Pollione, figlio di Lucio padre dell’ottima fanciulla per l’onore ricevuto pagò le spese.


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La studiosa Benita Sciarra, in un suo studio della raccolta statuaria del Museo Provinciale di Brindisi, ipotizza che la testa di donna nella seguente foto, conservata presso il Museo Provinciale di Brindisi, possa essere il ritratto della giovane letterata Clodia Anthianilla. Riportiamo le sue parole:

TESTA MULIEBRE (inv. n. 29) alt m. o,35, marmo

Provenienza: dalla collezione civica.

Naso e mento scheggiati, il collo è in parte spezzato. L’ovale del viso è tondo e ben modellato, le gote sono piene e carnose, la bocca, leggermente sinuosa, presenta agli angoli esterni due fossette. Alle orecchie piccolo foro per gli orecchini. Gli occhi, piuttosto grandi, senza pupilla incisa, presentano le palpebre e i sacchi lacrimari agli angoli degli occhi molto evidenziati, le sopracciglia sono graffiate.I capelli, divisi in due bande sulla fronte, sono trattenuti in un nastro avvolto in un doppio ordine con una pettinatura semplice e naturale in uso tra le donne dell’epoca di Traiano, contrariamente a quelle del periodo Flavio che invece portavano un vero edificio di riccioli. Trattasi probabilmente del ritratto ideale di una giovane letterata.

 

Cattura 2

Cattura

 

Nel luglio del 2014 il Soroptimist Club di Brindisi, aderendo al progetto nazionale ‘Toponomastica al femminile’ nato per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la conoscenza e la valorizzazione di donne protagoniste, aveva avanzato richiesta al Sindaco di Brindisi Mimmo Consales di intitolare a Clodia Anthianilla Piazza Mercato, luogo di ritrovamento della statua, anche con la speranza di crearvi un luogo di aggregazione culturale come nel fulgido passato della città romana quando era definito ‘….frequentissimo loco pubblice…’, come riportato sull’epigrafe del basamento  posto a sostegno della statua di Clodia Anthianilla.

Vogliamo oggi riproporre la richiesta alla attuale Sindaca di Brindisi Angela Carluccio perchè finalmente la città ricordi questa donna protagonista di quella fulgida società brindisina.

 

Bibliografia

I decreti decurionali a Brindisi – Marina Silvestrini

Scritti di Antichità in memoria di Benita Sciarra Bardaro, Funus pubblicum nell’epigrafia brindisina – Angela Donati

Storia della Puglia. Dalle origini al Seicento –  Biagio Salvemini, Angelo Massafra

I ritratti del museo provinciale di Brindisi  – Benita Sciarra

 

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