Sulla bellezza di Brindisi

Una descrizione del porto di Brindisi tratta da  “La storia di Brindisi scritta da un marino” di Ferrando Ascoli del 1886 accompagna le nostre fotografie, dedicate alla bellezza della nostra città.

Le acque del porto esterno s’internavano, nella costa di mezzogiorno, in due seni, chiamati dagli antichi, Delta e Luciana, ed ora detti impropriamente Fiume-grande, e Fiume-piccolo. Questi due seni giacevano nella direzione da mezzogiorno a tramontana, perpendicolarmente alla spiaggia, ed erano stati forse formati dal mare che, nelle forti mareggiate da tramontana, e da tramontana-maestro, irrompeva con veemenza nell’uno, dalla grande imboccatura, fra le cinque isolette e la grande isola, e nell’altro, dalla piccola, fra questa isola e il continente.


… Entrando le acque per questo stretto si biforcavano in altri due seni, di cui l’uno si estendeva, dalla parte destra, nella direzione di ponente-maestro, convergendo, mano a mano, verso libeccio ; e l’ altro si diramava a sinistra dirigendosi, prima, a scirocco, e poi gradatamente a mezzogiorno. Il seno di destra era più lungo di quello di sinistra: la larghezza vi era ineguale, e la profondità in ambedue sufficiente, nella massima parte della loro estensione, per la pescagione dei bastimenti più grossi d’ allora…

Brindisi. Dalla carta nautica “L’Adriatico” di Willem Barentszoom – 1595 (Fototeca Briamo presso Biblioteca Arcivescovile A. De Leo)

Così la città, circuita quasi per intiero, dalla parte di levante, da questi due seni, potevasi considerare come situata sopra una piccola penisola, la quale, una volta, era frammezzata da un altro seno o canale. Costrutta sopra due collinette era soggetta al dominio alternante dei venti che ne rendevano oltre modo variabile il clima; e aveva davanti a sè le ridenti collinette del porto interno, le quali, gradatamente innalzandosi dal lido del mare, andavano a formare quasi una pianura con quelle che circondavano il porto esterno.

 

Brindisi Porto. Seno di Ponente “Le sciabiche”. (Fototeca Briamo presso Biblioteca Arcivescovile A. De Leo)

…L’amenità e la fertilità di questo luogo, la configurazione di questo porto, e la conseguente sicurezza per i bastimenti, dovettero attrarre e invogliare popoli a stabilirvi dimora. E conosciuto che orientali furono i primi abitatori d’Italia; e in tutte le versioni della leggenda della fondazione di Brindisi trattasi sempre di Orientali.

Nulla di più ovvio, di più naturale che cotesti popoli orientali, capitati facilmente in questa parte dello Adriatico, riconoscendovi un luogo facile a difendersi, un porto naturalmente sicuro, e un terreno circostante molto fertile, v’abbiano fissato dimora.

Alla fertilità del terreno s’accoppiava l’abbondanza del pesce del porto. Il sarago brindisino fu dichiarato eccellente da Ennio; e Plinio celebra le ostriche brindisine (neppure nominando le Tarantine) come saporite; e le consiglia per essere trasportate nei parchi del lago Lucrino (I parchi sono grandi serbatoi di ostriche, alimentati dalle acque del mare. Fu un cavaliere romano, Sergio Orata, ricco, elegante, di gusto fine, e di grande considerazione, che pensò di ordinare i parchi delle ostriche, e di introdurre l’uso di questa vivanda delicata. Fece, appunto lui, serbare nel lago Lucrino le ostriche prese da Brindisi).
Come gli antichi conoscessero e degnamente apprezzassero questo porto, dimostrino questi pochi luoghi, assai pochi rispetto a quelli che si tralasciano, in cui essi ne parlarono. «Da un lato già angusto si dilunga nel mare una stretta lingua di terra che si piega ad arco, e volge le onde all’Adriatico, e le chiude. Nè tuttavia questo sarebbe porto, se l’isola non s’opponesse ai violenti maestrali, e ricacciasse le onde infrante.

Da una parte e dall’altra la natura oppose al mare aperto colli di scogliosa ripa, e tenne lontano il vento affinchè stessero quete e sicure le navi legate alle funi. Brindisi cinto di porto bello e di facile approdo».

Brindisi. Il porto pieno di navi da carico prima della 1^ Guerra Mondiale. (Fototeca Briamo presso Biblioteca Arcivescovile A. De Leo)

Brindisi fra le «prime città nobile per il suo porto». Il porto di Brindisi era conosciutissimo per tutto il mondo; onde nacque presso gli antichi il proverbio: «nel mondo essere tre porti, quello di Giugno, di Luglio, e di Brindisi». Volevano significare, che in questo porto le navi stavano sempre così sicure, come sogliono essere, pel mare, nei mesi di Giugno e di Luglio.

 

Il porto di Brindisi visto dalla terrazza del Monumento al Marinaio
Particolare
Il seno di Levante visto dalla terrazza del Monumento al Marinaio
Seno di Levante
Il seno di Ponente visto dalla terrazza del Monumento al Marinaio
Seno di Ponente

Abstract da F. Ascoli, La storia di Brindisi scritta da un marino pp. 4-5-6-7. Ristampa anastatica

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