Estoril Club – Brindisi

Fu nel 1963, durante gli anni del boom economico, che i fratelli Lilli e Aldo Malcarne siglarono l’accordo con il sig. Aiello per rilevare il vecchio ristorante “Dancing” e farne un night club, per il divertimento e lo svago dei brindisini.
Il nome pensato per la nuova attività era stato ispirato probabilmente da un elegante luogo di villeggiatura portoghese, l’Estoril appunto, famoso non solo per le sue lunghe e splendide spiagge ma anche per i suoi spettacoli notturni, i suoi favolosi ristoranti e il casinò!

L’interno venne allestito con gusto ed eleganza, moquette azzurra e tende di velluto rosso, con al centro della sala una pedana ellittica destinata al floor show, che si animava ogni sera dopo mezzanotte.

Estoril Club anni 60′ da post FB di Mario Carlucci

Il bar forniva deliziosi cocktail e al ristorante al piano superiore, venivano serviti piatti della genuina cucina locale.
Ad accogliere il pubblico c’era il direttore sig. Adami che, nel rispetto delle regole del locale, richiedeva agli uomini “giacca e cravatta” dando, a chi ne era sprovvisto, una di quelle disponibili al guardaroba che veniva poi restituita all’uscita.

Sig. Adami, direttore dell’Estoril Club – Foto Giancarlo Cafiero 

Il successo fu subito enorme, tanto da travalicare i confini territoriali e vedere aggiungersi ai sempre più numerosi avventori locali anche leccesi e baresi.

Era il periodo d’oro del locale in cui non mancarono di esibirsi “star” della musica leggera del calibro di Don Marino Barreto, Bruno Martino, Domenico Modugno, Miranda Martino, gli Asternova e tanti altri; ebbero la possibilità di esibirsi anche nostri concittadini quali Sandrino Luconi, il complesso de “I Misseri” e quello di Andrea Cocciolo.

Terrazza dell’Estoril Club – Foto Giancarlo Cafiero

Così la domenica veniva destinata ai più giovani con i “pomeriggi danzanti” al ritmo dei balli del momento: cha-cha-cha, hully gully e bossa nova; annuncio delle future discoteche.

Il momento topico era però alla mezzanotte, quando la pista si sgombrava e l’occhio di un gigantesco faro veniva puntato sulla spogliarellista!

“Insomma, una versione nostrana de La Dolce Vita si ripeteva tutte le notti. O quasi. Una sera, durante l’esibizione di una splendida pattinatrice, uno dei due dischetti adesivi con cui l’artista era “vestita”, si staccò proprio durante un’ispezione della Buon Costume. La dottoressa Pirozzi decise che era davvero troppo e impose che il club rimanesse chiuso per due, lunghissime, settimane.” (2)

Foto 4.

Ma non fu questo a decretare la fine di quello che era stato per più di un lustro il sogno proibito dei brindisini; il successo aveva attirato gli illeciti interessi di molti e alla fine del 1968 si verificarono furti, incendi e atti vandalici, con un’escalation sempre più pericolosa che portò alla chiusura del locale.

Oggi, dell’affascinante costruzione sono rimaste solo le macerie e,  nel nuovo progetto di riqualificazione dell’area di Cala Materdomini non c’è posto per la nostalgia.  E’ prevista, infatti, una radicale trasformazione della zona che sia funzionale ad una migliore fruibilità turistica atteso che, si intende realizzare una nuova spiaggia pubblica in Cala Materdomini, con demolizione di tutti gli edifici fatiscenti per realizzare parcheggi a raso, con sistemazione a verde.

Immagine 3D della zona scattata con Google-Sat

Oggi 17 aprile 2018 si conclude  la vita dell’Estoril, stritolato dal braccio meccanico di una ruspa, nell’ambito di un progetto di riqualificazione della costa nord.

E’ inevitabile fare una riflessione perchè la struttura di quell’edificio ci aveva sempre colpito; era ben diversa dal solito scatolone che siamo abituati a vedere nelle costruzioni; aveva grandi sale che asservivano verande, patio e terrazze ben distribuiti e funzionali alle diverse zone. La facciata si mostrava bella e movimentata, e allora mi pongo una domanda destinata  a rimanere senza risposta: ” non si poteva utilizzare in qualche modo la costruzione nell’ambito del progetto di intervento senza distruggerla?”

Si ringrazia l’amico Mario Carlucci per la collaborazione.

Bibliografia/Sitigrafia

  1. Senzacolonne di venerdì 20 marzo 1998
  2. ilovebrindisi.it – Una Brindisi felliniana
  3. brindisireport.it/settimana/cala-materdomini-anche-l-estoril-nel-progetto-di-riqualificazione-Brindisi.html
  4. G. Perri, Brindisi nel contesto della storia

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