Le case per gli impiegati del Banco di Napoli al Casale

In seguito alla emanazione della legge 2 luglio 1949, n.408, che offriva degli Incentivi per incrementare le costruzioni edilizie, il Consiglio di amministrazione del Banco di Napoli deliberò, il 12 novembre 1949, un programma costruttivo nel Mezzogiorno d’Italia per una spesa complessiva di £. 150.000.000.
La Direzione generale edilizia statale e sovvenzionata, del Ministero dei lavori pubblici, in applicazione della detta legge e in relazione alla richiesta di sovvenzione avanzata dal Banco, nel 1951 concesse un contributo «in misura costante per trentacinque anni, nella misura del 4%» sulla spesa totale, che rese possibile la realizzazione dei progetti di alloggi per impiegati a Cagliari, Taranto, Benevento, Nuoro, Brindisi e Salerno.

Il progetto relativo alla città di Brindisi, compilato dal Servizio Tecnico del Banco di Napoli nel 1950, fu approvato, salvo alcune modifiche, dal Consiglio superiore dei lavori pubblici il 3 maggio dello stesso anno, per un importo di £. 27.100.000.

Esso prevedeva la costruzione di un fabbricato a quattro piani fuori terra, nella «contrada detta Casale sulla riva opposta alla città del seno di ponente», in un’area che veniva definita «periferica ma, salubre e ridente e particolarmente idonea per abitazioni, essendo sistemata a villini, a tipo città giardino, con ampie zone verdi adiacenti».

Il suolo prescelto per la costruzione era quello situato «appena dietro il monumento al marinaio d’Italia ed è quindi in prossimità della riva ed a breve distanza dall’imbarcadero, ha forma leggermente trapezoidale, interamente pianeggiante, ha un lato lungo il Viale Duca degli Abruzzi e l’altro contiguo a S-SE prospiciente il mare. Gli altri due lati confinano con proprietà private». Esperita apposita gara dalla Direzione del Banco di Napoli, l’appalto dei lavori fu aggiudicato all’impresa «Grieco Emanuele fu Ruggiero» di Barletta, che aveva offerto il ribasso del 2,90% per un importo netto di £. 22.600.025, mentre la direzione dei lavori fu affidata all’architetto Cino Giuseppe Mazzotta.

I lavori di costruzione previsti nel progetto principale iniziarono il 26 aprile 1951 e terminarono il 25 maggio 1952, mentre quelli relativi alla perizia suppletiva del 15 maggio 1952 vennero ultimati in data 8 luglio 1953, e comportarono una ulteriore spesa di £. 1.654.000 che portò il costo totale dell’opera a £. 24.224.359.

A conclusione dei lavori, il fabbricato per i dipendenti della filiale brindisina del Banco di Napoli si presentava quindi «architettonicamente alquanto studiato dal lato artistico, con ampie finestre e balconate, (…) a quattro piani oltre lo scantinato con 12 appartamenti così suddivisi: otto appartamenti da 3 camere oltre i servizi e quattro di 4 camere oltre i servizi».

Progetto per la costruzione di case per i dipendenti del Banco di Napoli nel rione Casale: schizzo prospettico. Servizio tecnico del Banco di Napoli

Abstract: Archivio di Stato – Brindisi, “Il ritorno a Brindisi dei frati Cappuccini e la costruzione della chiesa Ave Maris Stella. Mostra documentario-fotografica (pp. 139-141)”

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