Ieri 23 settembre, presso il Cinema-Teatro Impero, abbiamo assistito alla presentazione del libro “San Francesco” a cura dell’autore Alessandro Barbiero.
L’incontro, che si inserisce nel cartellone del Medieval Fest come momento di alto valore culturale e divulgativo, era rivolto sia al mondo scolastico che alla cittadinanza.
Infatti così è stato. In un Teatro gremito in ogni ordine di posti da giovani studenti e da semplici cittadini che per l’occasione avevano docuto acquistare il libro, tutti hanno potuto ascoltare e riflettere sulla vita del santo.
La domanda a cui ha cercato di rispondere l’Autore del libro è questa: Chi era realmente Francesco d’Assisi?
Alessandro Barbero ci ha portato dentro le tante versioni della vita del santo arrivate fino a noi. Con il rigore dello storico e il gusto del narratore, ha portato alla luce la storia complessa, stratificata e, a tratti, contraddittoria di Francesco, il santo che tutti pensavamo di conoscere.
Le più antiche biografie di Francesco furono scritte da frati che l’avevano conosciuto da vicino. Perciò potremmo credere, ingenuamente, che le informazioni di cui disponiamo su di lui siano non solo molto numerose ma sicure. Non è così.
I testimoni si contraddicono continuamente: chi li ascoltava non amava ricordare che Francesco era stato un uomo pieno di durezze e di contraddizioni, che aveva sperimentato la delusione e la sconfitta. Volevano ricordare un santo perfetto in tutto, privo di dubbi e di amarezze e, in definitiva, simile a Cristo.
Era tale il contrasto tra le versioni di san Francesco proposte dai suoi biografi che, quarant’anni dopo la sua morte, l’Ordine prese una decisione senza precedenti: far distruggere tutte le biografie esistenti e sostituirle con una nuova e definitiva, la Legenda maior scritta dal generale dell’Ordine, Bonaventura. I codici contenenti le vite del santo scritte da chi lo aveva conosciuto vennero cercati nelle biblioteche e fatti sparire. Solo dopo secoli hanno cominciato a riemergere dall’oblio grazie a fortunati ritrovamenti, rivelandoci un Francesco molto diverso. Non il santo sempre lieto che parlava agli uccellini, raffigurato negli affreschi di Giotto ad Assisi, il santo che ammansiva i lupi, precursore dell’ecologismo moderno, che discuteva amichevolmente con i musulmani, precursore del pacifismo e dell’ecumenismo. Non è questo il Francesco che i suoi discepoli ci hanno raccontato. Il Francesco che emerge dai loro ricordi è un uomo tormentato, duro, capace di gesti dolcissimi e di asprezze inaspettate. Ma soprattutto non raccontano un solo Francesco perché ognuno lo ricordava a suo modo. E dunque? Chi è stato davvero quest’uomo straordinario? (abstract Laterza.it/scheda-libro)




















