Brundarte visita la mostra personale di ANTONIO MINGOLLA, a cura di Giovanni Arsenio.
Biografia essenziale
Antonio Mingolla nasce a Brindisi il 10 marzo 1983. Formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, come appassionato cultore della storia del territorio brindisino è stato cofondatore del Gruppo Archeo ed ha collaborato assiduamente a numerosi progetti volti allo studio e alla salvaguardia del patrimonio storico-artistico della città di Brindisi. Nel corso degli studi ha allestito numerose mostre personali, esponendo a importanti collettive nazionali e internazionale.
Il suo percorso artistico può essere suddiviso in due fasi distinte: durante la prima si dedica prevalentemente alle architetture e ai paesaggi urbani, ma è all’inizio della seconda che, dopo essersi trasferito a Venezia, si evince chiaramente la sua inclinazione alla ritrattistica. Di notevole interesse storico-artistico la serie dei Dieci Dogi Veneziani, esposta presso l’Hotel Antico Doge di Venezia (storica dimora e palazzo del Doge Marino Faliero).
Testo critico
Come fiero sostenitore della ritrattistica, Antonio Mingolla indaga nei meandri dell’inconscio e della vita, alla ricerca della verità oggettiva che nei suoi dipinti è spesso velata da una tangibile carica simbolista. Egli riscopre così diverse tecniche, concentrandosi sulle figure e dedicandosi allo studio dell’incarnato, dei volti e dell’anatomia. Osservando le sue opere si percepisce immediatamente la padronanza della tecnica pittorica, attestata dai numerosi disegni e dai precisi ritratti.
Nel 2017, Mingolla decide di realizzare cento dipinti a olio di piccolo formato e di indubbia intensità espressiva, su altrettanti telefoni cellulari scelti come supporto agli stessi, spodestando così la rinomata tela che da secoli costituisce il luogo privilegiato in cui i pittori concretizzano le loro idee. Ogni dipinto, tuttavia, non dichiara esclusivamente un’esplicita critica al selfie, prodotto di coloro che si rivelano alla società – reale e virtuale, mostrando la propria vita come se fosse semplice merce di scambio, ma rappresenta un valido motivo di riflessione. Il telefono cellulare viene decontestualizzato dalla quotidianità , annullando le sue funzioni meccanico-comunicative ed elevato a mezzo di comunicazione di massa che trasmette idee, critica e provocazione al pubblico.
Abstract: Testo critico del dott. Giovanni Arsenio, Storico dell’arte, Critico d’Arte, Ph.D.
Antonio Mingolla. La virtù delle immagini – dal 12 al 31 luglio 2025
ex Conservatorio di Sant’Anna, via G. Libertini, 1 – Lecce



Turista veneziano, 2018 – matita su carta, 20×33 cm

Tauromachia, 2017 – olio su tela 127×93 cm

Labirinto di Dedalo, 2023 – olio su tela 142×95 cm

Crono, 2022 – tecnica mista su tela e orologio della prima metà del Novecento, 80×35 cm

Pan, 2019 – Olio su tela 95×75 cm

Cupido, 2018 – olio su tela, 89×100 cm


Il destino, 2023 – olio su tela, 130×95 cm

Nuova tecnica di pittura a olio su cellulare











Fragilità, 2025 – pastello su carta, 72×51 cm

Il senso della vita, 2025 – tecnica mista, 75×56 cm

La barca di carta del marinaio felice, 2024 – matita su carta, 78×70 cm

Bacco, 2018 – olio su tela, 80×127 cm

Due bozzetti inediti da sviluppare


La cerimonia d’inaugurazione della mostra.
Insieme ad Antonio Mingolla, il curatore della mostra Dr. Giovanni Arsenio, Storico dell’arte, e il Prof. Franco Contini, docente di pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Lecce.




