Scorci di Brindisi 1 – Largo de’ Calò
Una ripresa di Largo de’ Calò sovrastato dalla cupola multicolore della chiesa di S. Michele Arcangelo. Il tutto visto da Vico Tarantafilo
Scorci di Brindisi 2 – La motobarca
Anche la vecchia motobarca a gasolio va in pensione, pronta a sostituirla si vede una moderna vettura elettrica per la tratta fra le sponde del porto. Salutiamo la modernità
Qui il nostro articolo sulla motobarca che non dimenticheremo mai
https://www.brundarte.it/la-motobarca/
Scorci di Brindisi 3 – Nasce il sole sul paesaggio ma…
In certe giornate a Brindisi, è bello guardare il panorama quando è mattino presto e il sole sembra infiammare il cielo! Certo la vista sarebbe ancora migliore se non ci fossero quei silos giganteschi di un’industria conserviera, a bloccarne almeno parzialmente la veduta. Eppure sarebbe bastato così poco, solo un piccolo spostamento all’interno della zona industriale, per evitare che percorrendo il nostro magnifico e ineguagliabile lungomare la gente vedesse un fronte mare monco.
Si sarebbe forse potuto tentare di abbellirlo in qualche modo, con dei murales o creazioni artistiche, ma nessuno si è mai posto questi problemi che evidentemente sono considerati superflui o addirittura dannosi.
Scorci di Brindisi 4 – Via Scolmafora
è la stradina tra via Dogana e via Colonne che prende il suo nome da un antico palazzo memoria di fatti delittuosi ivi avvenuti.
Guardando a sinistra quell’unico edificio, “Combusta reviviscit 1652” leggerà chi guarda attentamente la cornice superiore della finestra nell’immagine che stamattina vi proponiamo, che letteralmente significa “Ciò che è stato bruciato rinasce a nuova vita – 1652”. Ma, su ogni finestra c’è un’iscrizione che ricorda quei giorni terribili che la città ha vissuto e il monito divino che ne è derivato.
Spiegarlo qui sarebbe troppo lungo ma chi vuole potrà leggere il nostro articolo qui
Scorci di Brindisi 5 – Piazza Dante
Nelle cartoline d’epoca veniva indicata come piazza della Sottoprefettura.
La città di Brindisi diventa provincia nel 1927, per scorporo dall’antica Terra d’Otranto. In pari data l’Amministrazione Prov.le cercò di dotarsi di una idonea sede, affidando il progetto all‘ing. T. Tarchioni. Quell’anno stesso fu redatto il programma che prevedeva la costruzione di un edificio sul suolo occupato da vecchie case. Si sarebbe così formato un unico fabbricato che dalla chiesa di S. Paolo sarebbe arrivato alla futura piazza Santa Teresa.
Oggi l’ingresso alla Prefettura avviene da Piazza S. Teresa e si presenta così; mentre su via De Leo è la sede attuale della Provincia.
Per approfondire quanto avvenuto in quel periodo
Scorci di Brindisi 6 – La Stazione Marittima
C’era un tempo che i più “grandi” ricorderanno e i più giovani devono conoscere, in cui la “nostra” Stazione Marittima era frequentatissima da turisti e cittadini. Non era solo il luogo d’imbarco sulle navi che portavano dall’altra parte dell’Adriatico ma anche un centro dinamico di vita cittadina, con i suoi immensi saloni e le innumerevoli salette un tempo adibite ad uffici, e poi ancora bar e ristorante.
Se è vera la teoria di G.Battista Vico sulla ciclicità dei “Corsi e ricorsi storici” un giorno questa “perla” dovrebbe ritornare a noi. Noi ci crediamo o perlomeno lo speriamo!
Qui il nostro articolo – La Stazione Marittima di Brindisi
Scorci di Brindisi 7 – Fontana Tancredi
Lungo il declivio che dal centro ci porta all’esterno della città, incontriamo una lunga cancellata in ferro che sbarra la strada ad uno dei monumenti più antichi e importanti della città: la Fontana Tancredi. Di origine romana, fu restaurata e donata dal re normanno Tancredi al figlio Ruggero, in occasione del suo matrimonio con Irene di Grecia avvenuto nel 1192.
Questa Fontana che, nella sua lunga vita, ha dovuto affrontare tante vicissitudini meglio descritte nel nostro articolo, anche recentemente è stata interessata da vicende giudiziarie ancora non completamente concluse, che riguardavano l’area di rispetto soprastante.
Fatto sta che, da quando è sorta quest’ultima disgraziata vicenda, la Fontana è stata chiusa con buona pace di turisti e cittadini e mai più riaperta.
Qui il nostro articolo
Scorci di Brindisi 8 – Resti di un antico palazzo in vico Passante (nei pressi della chiesa di S. Benedetto)
In fondo alla strada, sul muro di fronte a chi accede, grazie ai recenti restauri è possibile distinguere i resti di quello che un tempo doveva essere un grande edificio.
Gli archi a ogiva e alcuni dettagli del cornicione suggeriscono una datazione tra il XIII e il XIV secolo.
Per saperne di più
Scorci di Brindisi 9 – La Fontana di Piazza Vittoria
Si racconta che nel 1618 la città pativa per la mancanza d’acqua.
Fu il governatore De Torres che pensò di porvi rimedio installando la magnifica vasca che ancora oggi l’adorna. Ovviamente dovette impegnarsi a fare anche i condotti che dal torrione di S. Giorgio portavano alla Conserva e da questa alla Piazza di basso. L’iniziativa assunse un costo troppo elevato per le misere casse comunali, allora il dinamico Governatore pensò bene di addossare la spesa ai cittadini più ricchi, facendo segnare sui muri delle loro case quante giornate lavorative, a seconda delle possibilità, dovevano pagare.
Con le lentezze odierne penso che sarebbero morti di sete!
Scorci di Brindisi 10 – I Portici di Via Amena
Questa stradina tra corso Garibaldi e via F. Consiglio, non deve il suo nome alla piacevolezza del luogo, ma ad un errore commesso dai nostri burocrati che, nell’Ottocento, modificarono la parola Mena in Amena.
Abbiamo voluto fotografarne il portico perchè riteniamo non sia solo bello da fotografare, ma anche utile perchè ci ripara dalla pioggia d’inverno e dal sole l’estate.
In città come Bologna si può perfino evitare di usare l’ombrello perchè i portici sono estesi in quasi tutto il centro storico.
Come al solito, per sapere qualcosina in più cliccate qui
Scorci di Brindisi 11 – Via F. Fornari
Nella strada, una lapide posta su un palazzo signorile ci informa che, proprio in quella casa, il 26/10/1816 nasceva il brindisino Cesare Braico eroe del Risorgimento.
Laureatosi in medicina e chirurgia nell’Università di Napoli, fu tra i primi aderenti alla Società dell’Unità Italiana fondata dallo Spaventa e, nel 1848, allo scoppio della rivoluzione napoletana, combattè sulle barricate di via Santa Brigida.
Al termine di varie vicissitudini che gli fecero anche conoscere il carcere e l’esilio, prese parte alla spedizione dei Mille.
Eletto deputato per la circoscrizione di Brindisi al primo Parlamento Italiano, alla fine del mandato, si ritirò a vita privata.
Ma, nel 1866, lo ritroviamo a combattere valorosamente nella III Guerra d’Indipendenza agli ordini del generale Medici, in Trentino. Alla sua morte fu sepolto nel cimitero di Brindisi.
La storia di Cesare Braico a questo link
Scorci di Brindisi 12 – Il nostro lungomare visto dal Villaggio Pescatori
Una rappresentazione anche visiva, grazie allo scafo della barca a sinistra, di una passione antica della città per il mare.
La foto è stata scattata dalla riva di un quartiere, il Villaggio Pescatori, nato negli negli anni Quaranta per accogliere la gente del quartiere marinaro delle Sciabiche, sull’opposta sponda del seno di ponente.
Il Villaggio Pescatori di Brindisi
Scorci di Brindisi 13 – Largo Otranto
Lungo il congiungimento tra l’antica via Lata e il più recente corso Roma, troviamo l’irregolare Largo di pochi metri quadrati intitolato ad Otranto; la città degli 814 martiri di fede cristiana uccisi il 14 agosto 1480 dai Turchi guidati da Gedik Ahmet Pascià, dopo aver rifiutato la conversione all’Islam dopo la caduta della loro città.
Scorci di Brindisi 14 – Largo Concordia
Una nostra foto attuale, ci mostra la piazzetta che prende il nome dall’omonima chiesa di S.Maria della Concordia.
Nel primo commento invece si può vedere una nostra foto della piazzetta del 2018 e capire quanto sia cambiata oggi.
Costruita nel ‘500 per celebrare l’avvenuta pacificazione fra le opposte fazioni dei “Pizzica” (sostenuta da nobiltà e contadini) e i “Pescatori” del quartiere Sciabiche. Della chiesa non v’è ormai più alcuna traccia, fatta eccezione per una tela che ritrae la Madonna con Bambino che dovrebbe essere attualmente nella chiesa di S. Paolo. Comunque degna di attenzione è la loggetta del palazzo De Marzo con il balcone barocco ed il portale sottostante in pietra lavorata di cui mostriamo il dettaglio e la storia a questo link: Palazzo De Marzo
Scorci di Brindisi 15 – Il Collegio Navale
Progettato dall’arch. Gaetano Minucci nel ’28 (tra i fondatori del Movimento Italiano Architettura Razionale), e, inaugurato nel ’37 l’edificio occupa 50.000 mq. di superficie di cui 13.000 coperti e il resto destinato a parco, giardini, campi sportivi e teatro all’aperto.
Nel giugno 2015 il Comune ha recuperato e consegnato alla cittadinanza l’area verde del vecchio Collegio Navale, con annesso parcheggio di 230 posti. Il Bosco Tommaseo oggi si affaccia su via Amerigo Vespucci e su via Ettore Ciciriello dove è possibile ammirare uno dei più bei scorci di Brindisi con il porto interno e il castello Svevo.
I cittadini intanto aspettano il recupero dell’intera struttura. E’ proprio di questi giorni la notizia di un finanziamento di complessivo di 35 milioni di euro, di cui 30 milioni destinati alla riqualificazione dell’ex Collegio Navale Tommaseo e 5 milioni per l’Isola di Sant’Andrea, stanziati nell’ambito del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS).
Bosco Tommaseo https://wp.me/p8GemW-3r4
Collegio Navale https://wp.me/p8GemW-qJ
Scorci di Brindisi 16 – Il Torrione dell’Inferno
Realizzato dopo la presa di Otranto da parte dei turchi nel 1480, il Torrione dell’Inferno e la cortina che lo collega al Castello Grande facevano parte di un piano più generale di ammodernamento e potenziamento delle fortificazioni sulle coste pugliesi ed in particolare nel Salento.
Per lo storico Nicola Vacca era così chiamato a causa delle sue grosse e potenti bocche dalle quali usciva un fuoco infernale.
Il Torrione dell’Inferno https://wp.me/p8GemW-39n
Scorci di Brindisi 17 – Via S. Chiara
E’ quell’antica piccola strada a gradoni, che da Piazza Duomo scende fino al Porto. Il nome le deriva dalla cinquecentesca omonima chiesa con annesso monastero delle Clarisse.
Ma, la sua origine è sicuramente molto più antica. Sia perchè probabile sede del criptoportico brindisino (https://wp.me/p8GemW-3sw), sia per le antiche vestigia visibili da una cancellata alla fine della strada, in comune con la medievale Casa del Turista (https://wp.me/p8GemW-2vj).
Nel tempo ha avuto tante e varie vicissitudini che che l’hanno vista ospitare anche un orfanotrofio femminile, l’Ente Comunale di Assistenza, il dormitorio pubblico, il centro sociale e la sede staccata del Conservatorio. Oggi un’Associazione con sede nell’antico convento si interessa di promuovere l’associazionismo, l’arte e la cultura.
Scorci di Brindisi 18 – Vico De’ Dominicis
“A Brindisi, accade assai spesso, che sotto incredibili intonaci a calce, sotto sguanci che cancellano ogni forma antica, si celano fregi, archi, pietre, movenze architettoniche, che farebbero invidia al più esigente amatore di cose d’arte” (1959, Claudia R. Taschetta, dir. Galleria Spada di Roma).
E’ così, e la nostra foto lo dimostra!
Per saperne di più https://wp.me/p8GemW-3hz
Scorci di Brindisi 19 – Semaforo marittimo con vista sulla zona industriale
Questa suggestiva inquadratura ci mostra un vecchio semaforo con funzioni di segnalazioni e comunicazioni per il traffico marittimo, posto sul pennello di Forte a Mare.
Gran parte dei semafori marittimi furono costruiti dalla Regia Marina tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, per poi passare alla Marina Militare dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Da una rilevazione riportata da Wikipedia risultava che nel 1890 il semaforo di Brindisi era già in attività.
Non sfugge l’ossimoro costituito dalla zona industriale sullo sfondo
Scorci di Brindisi 20 – Vico Fusco ang. via L. Scarano
Siamo nel più antico e caratteristico quartiere della città: Le Sciabiche.
Qui, innanzi alla piccola salita di vico Fusco, un rampicante addossato sul muro cerca disperatamente di sopravvivere ai rigori dell’inverno. Si potrebbe dire che con discrezione riesce a vestire la parete con un velo di rami che la rendono ancor più interessante.. Durante la bella stagione poi è un’esplosione di luce e di colori con uno dominante in particolare: il verde.
Scorci di Brindisi 21 – Una Barca per le Sciabiche
A chi si fosse chiesto come mai, c’è una barca abbandonata proprio lì, sul Lungomare L. Flacco, fiore all’occhiello della città, diciamo che è stata posta dai Brindisini in memoria di un quartiere, quello delle Sciabiche oggi quasi completamente scomparso e ridotto a poche strade. Le demolizioni iniziarono al principio del Novecento e continuarono fino agli anni Cinquanta, con lo sventramento di un intero quartiere, quello delle Sciabiche appunto, così chiamato per via della particolare rete a strascico che veniva usata per la pesca dai pescatori brindisini.
Le Sciabiche https://wp.me/p8GemW-qE
Scorci di Brindisi 22. Il Cappellone del SS. Sacramento visto dal tetto
La Cattedrale di Brindisi https://wp.me/p8GemW-bN
Scorci di Brindisi 23 – L’ingresso dell’Area Archeologica
“Un vero spaccato di Brindisi romana è offerto dall’area archeologica visitabile di San Pietro degli Schiavoni, sottostante il Nuovo Teatro Comunale, con entrata in piazzetta Giustino Durano.
L’area di scavo è attraversata in senso nord-sud da una strada basolata, con crepidini (marciapiedi) rilevate. Su entrambi i lati del setto viario si distinguono i resti di strutture abitative.
(Assunta Cocchiaro. Soprintendente per i Beni Archeologici per la Puglia)
https://wp.me/p8GemW-rU
Scorci di Brindisi 24 – Le Statue sulla facciata del Seminario
Sulla facciata dell’edificio, costruito per la maggior parte in carparo, un fregio e una cornice, sulla quale si innalzano otto statue in pietra di Carovigno scolpite dall’architetto e scultore Mauro Manieri di Nardò. Esse raffigurano la Matematica, l’Eloquenza, l’Etica, la Teologia, la Filosofia, la Giurisprudenza, la Poetica e l’Armonia, scolpite dal Manieri, il quale dovette ricostruire il prospetto crollato durante il terremoto del 1743.
Nella nostra visita al Romitorio abbiamo avuto la possibilità di fotografarle così.
Per saperne di più https://wp.me/s8GemW-7493
Scorci di Brindisi 25 – La Regata Brindisi-Corfù
Come da tradizione la 39^ Regata Internazionale Brindisi – Corfù avrà luogo con partenza da Brindisi nei giorni 8 – 10 giugno 2025.
Ma è in questi giorni che si organizzano le iscrizioni, si formano gli equipaggi, si preparano le attrezzature.
E’ tutto un fervore di attività che, nei giorni “caldi”, si riverserà nelle strade cittadine ed il porto diverrà un brulicare di uomini e cose che si muovono confusamente in direzioni diverse.
Una nostra foto di qualche edizione fa per immortalare quei momenti.
Scorci di Brindisi 26 – La via Giudea
La comunità ebraica in Brindisi già nel IX secolo possedeva un luogo riservato ai propri defunti nella località Tor Pisana; luogo in cui furono ritrovate alcune iscrizioni ebraiche oggi nel Museo Ribezzo. Ma, la comunità aveva la sua residenza vera e propria nelle vicinanze del porto. Il quartiere e, quindi la Ruga che lo attraversava, era dalla chiesa della Nunziata alla Mena.
La Giudea era un agglomerato di abitazioni israelitiche in un rione assegnato agli ebrei che, volontariamente, avevano lì le loro abitazioni.
In questo si differenziava dal ghetto che era imposto dall’autorità ed era circondato da mura che venivano chiuse di notte per impedire ai cristiani di entrare e agli ebrei di uscire.
Al centro di essa vi era la chiesa dei SS. Simone e Giuda – nel ‘500 chiamata S. Simone dei Giudei, che, nel 1565 era già in rovina.
L’immagine di questa bella e antica via ci consente di osservare sulla sinistra una grande finestra, che si differenzia da tutte le altre e, che sembrerebbe proprio di probabile origine medievale, ma di cui, purtroppo, nulla si sa.
Scorci di Brindisi 27 – I misteri dell’edicola di S. Pietro e una strana usanza nel quartiere
“In Largo dei Calò, nel cuore del quartiere contadino di San Pietro degli Schiavoni, nell’edicola che è su casa Marzano, è l’immagine del principe degli apostoli dipinta su foglio eternit nel 1955 dal pittore Manigrassi, sovrapposta tuttavia ad una pittura parietale, d’analogo soggetto, più remota e forse coeva alla ridefinizione, in conseguenza del sisma del 20 febbraio 1743, del fabbricato su cui insiste. (G. Carito, Brindisi Nuova Guida p. 192)
Nel 2017, durante una “passeggiata fotografica” fatta con l’amico Mario Carlucci, noi abbiamo avuto la possibilità di fotografare ambedue le pitture e oggi, diversamente dal solito, vogliamo presentarvele entrambe unitamente alla casa su cui sono installate oggetto dello scorcio.
Ne parliamo più diffusamente nel nostro articolo “Le Edicole Cristiane a Brindisi” – https://wp.me/p8GemW-1F1, in cui è menzionata anche una strana usanza del quartiere.
Scorci di Brindisi 28 – Vico de’ Raimondo
E’ la stradina che da via S. Lorenzo porta a Largo Jacopo Pipino, e, da lì attraverso via G.C. Vanini si arriva alla piazza del pesce del quartiere centro.
La struttura architettonica ad Arco (uno dei pochi rimasti in città) che caratterizza l’ingresso del vicolo, viene valorizzata ed esaltata da una serie di murales posti ormai da tempo immemorabile e da artista a me sconosciuto. La suggestione di un’invasione aliena con relativo combattimento nel buio spaziale, è il soggetto di questa suggestiva pittura, banalizzata sapientemente dall’utilizzo caricaturale dei cartoon.
D’altronde il ritorno al passato è stato un classico nel mondo dell’arte come in quello della moda e del costume.
Pensate che il primo ad immaginarsi una Guerra dei mondi fu O. Welles in un romanzo del 1897 che poi, nel 1938, venne adattato in un programma radiofonico. La storia, narrata in forma di cronaca, fu interpretata in modo così realistico da sembrare vera, e, una parte del popolo statunitense credette realmente che stesse avvenendo un’invasione di extraterrestri, rimanendone scossa e turbata. Noi non rimaniamo scossi e turbati ma apprezziamo comunque l’opera
Scorci di Brindisi 29 – Via de’ Catignano
A girar tra i vicoli del centro può accadere di trovarsi di fronte a costruzioni dalla struttura diversa dal solito, probabilmente frutto di mode che hanno attraversato il tempo, come in questo caso.
Via de’ Catignano è un budello stretto e corto che sale da Corso Garibaldi (ang. Variety) e dopo una breve curva sbocca in via Pergola.
La struttura architettonica che ci interessa è ovviamente la finestra bifora sulla facciata in fondo alla strada, nel momento fortunato del primo pomeriggio in cui viene baciata dal sole.
I fiori che la ornano farebbero pensare allo stile floreale o stile Liberty, che fu un movimento artistico tra fine Ottocento e il primo decennio del 1900, ma questo è tutto quel poco che riusciamo a sapere.
A. Del Sordo (Toponomastica Brindisina p. 176) ci erudisce sull’antichissima e nobilissima famiglia brindisina, fiorente al tempo degli Svevi e caduta in disgrazia sotto gli Angioini.
Scorci di Brindisi 30 – Il Castello Alfonsino o Castello a Mare o Castello Rosso
Fatto costruire da Alfonso d’Aragona sull’isola detta Bara nell’antichità e di Sant’Andrea nel Medioevo. Consisteva in una torre quadrata affiancata da un’altra cilindrica probabilmente di epoca angioina.
Nato per difendere la città dai Turchi, dopo la conquista di Otranto del 1480, alle due torri citate ne fu aggiunta un’altra poligonale.
Nel XVI° secolo, alle spalle del Castello fu costruito il Forte che, non coprendo l’intera superficie dell’isola, fu isolato tagliando la roccia con la creazione di un canale.
Nella nostra foto ve lo mostriamo a distanza ravvicinata, e, per scoprirne ogni particolare, vi rimandiamo a questi link:
Castello di Mare (o Castello Alfonsino) https://wp.me/p8GemW-md
Castello dopo il restauro 2014-2020 https://wp.me/p8GemW-3u6