Proiezione del film Anija, la nave, di Roland Sejko nell’ambito di In-Chiostri

Ieri sera, 5 settembre 2014, nel bellissimo chiostro del palazzo in piazza Dante che un tempo era sede della Questura e, prima ancora, del vecchio convento francescano annesso alla chiesa di S.Paolo, abbiamo assistito alla proiezione del film “Anija” (la nave), nell’ambito della “tre giorni” culturale in vie e chiostri del centro storico.

“La nave è un lungometraggio del 2012 diretto da Roland Sejko che racconta l’emigrazione albanese in Italia dopo il crollo del regime comunista nel 1990 e durante l’anarchia albanese del 1997.
È risultato vincitore del David di Donatello 2013 come miglior documentario della categoria dei lungometraggi.

LA TRAMA

Albania, 1991. Al crollo dell’Unione Sovietica e del regime comunista presente nello stato d’Albania, migliaia di persone si imbarcarono verso l’Italia.

A bordo di navi mercantili, i cittadini albanesi fuggivano da un paese in crisi e dalle libertà negate. Fu il primo esodo di massa verso lo stato italiano, che non si trovò preparato ad accogliere i profughi che raggiunsero la cifra di 27.000 unità.

Il regista

Anija racconta l’esodo albanese attraverso materiale audiovisivo dell’epoca e dall’esperienza diretta di alcuni profughi, con le emozioni e motivazioni che li spingevano alla traversata.

Particolare risalto viene dato alle navi, come la Vlora attraccata a Bari.

Quella del 1991 fu solo la prima ondata di profughi albanesi verso l’Italia. Viene infatti anche presentato l’esodo del 1997, con l’arrivo di centinaia di navi a seguito dall’anarchia albanese dopo il crollo delle piramidi finanziarie.

Il documentario si conclude con la voce dei protagonisti, che dopo 20 anni tirano le somme sull’esperienza ed il tempo passato.” (wikip.) Quattro di loro sono rimasti a Brindisi dove si sono integrati alla popolazione locale! Parlano italiano, hanno un lavoro, alcuni sono riusciti a farsi raggiungere dai familiari. Hanno partecipato alle riprese e hanno voluto esserci anche per la proiezione del film.

Lo stesso Roland (Lando) Sejko, che adesso – oltre ad essere regista – è diventato anche manager del prestigioso Istituto Luce di Roma, ha colto questa occasione per incontrare chi lo aveva ospitato inizialmente a Brindisi e aveva saputo indicargli una strada, che si è rivelata vincente!

Nonostante gli sbarchi di immigrati siano ormai diventati abituali, segno della degenerazione di una situazione internazionale ormai incontrollabile, rivedere quelle vecchie scene dello sbarco degli albanesi a Brindisi, ha provocato in chi l’ha vissuto una bella emozione!

La gara di emulazione in generosità a Brindisi ci fu realmente, e tutti sentivano il bisogno di dare e fare qualcosa! Lo dicevano anche gli intervistati: “C’erano persone che scendevano nelle strade con le pentole piene di “cucinato”, per sfamare quella povera gente che scappava da una orribile dittatura!

Ebbene si, se ce ne fosse stato bisogno, il film di Lando ci ha dato l’ultima conferma che, la realtà fornita dal regime con Radio Tirana era ben diversa da quella vissuta dal popolo!

Attraverso l’esperienza di chi scappava ci ha raccontato l’assenza totale di libertà d’espressione, la disparità di genere, le accuse infondate di tradimento politico (e la condanna a morte) o la costrittiva devozione ad Hoxha, personaggio di spicco della politica del paese per oltre quarant’anni.

Un popolo giovane ma senza più desideri, destinato a subire e a reprimere la propria libertà di scelta (anche i matrimoni erano spesso combinati) finalmente ha trovato il coraggio di ribellarsi a quel triste destino che condannava un’intera generazione a diventare “un’ombra di se stessa”.

Un ultimo merito al film di Lando è l’averci dato la possibilità di vedere questo spaccato della società albanese, attraverso documenti originali! Ci sono i filmati dei processi, dei raduni di massa, della ginnastica collettiva, ma anche della gente che assaltava le navi e della rivolta popolare del ’97!

Insomma, una bella serata, che si è potuta realizzare non soltanto perchè siamo stati graziati dalla pioggia, ma anche per l’impegno dell’infaticabile Roberto Caroppo che ha voluto mettere il suo sigillo anche su questa edizione di S. Teodoro 2014.

 

 

I protagonisti

 

Le famiglie che li hanno ospitati

 

Le famiglie di origine

 

L’organizzatore Roberto Caroppo, il regista e i quattro interpreti ormai brindisini di adozione.

 

Brundarte ha colto l’occasione per fotografare l’antico palazzo il cui chiostro è praticamente inaccessibile normalmente al pubblico.

 

IL CHIOSTRO

 

 

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