50 “Foto di Strada” a Milano

Nella nostra prima visita a Milano abbiamo cercato di vedere e fotografare quanto più è possibile per cercare di rendicontare nei nostri reportage tutto quanto di meglio un ipotetico visitatore  possa ricercare in questa modernissima quanto antichissima città.

Molti gli scatti –  in massima parte di street photography  – che non hanno trovato spazio negli articoli fatti e che, sperando di far cosa gradita, abbiamo pensato di riunire e commentare qui. Sono quelle istantanee della realtà che documentano la società con tutte le sue sfumature e che, per un  motivo o per un altro, hanno attratto il nostro interesse, contribuendo in un certo senso, a completare l’idea che avevamo di Milano città laboriosa e industriale, ma, anche attenta ai bisogni dei cittadini, ai luoghi, alla storia, all’arte e alla cultura.

Teatro Fossati (Part.) – Fondato nel 1859 su progetto dall’arch. C. Zuccari aveva l’ingresso su via G. Garibaldi, non a caso su questa facciata sono presenti due statue realizzate da Andrea Boni, raffiguranti Anita e Garibaldi.

Stazione Centrale, atrio biglietteria. Scultura del 1930/1940 con il Ratto delle Sabine dal fregio “La fondazione di Roma” dello scultore A. Bazzoni.

Stazione Centrale, Facciata principale. I cavalli alati in alto, come tutta la facciata sono opera di Armando Violi (a. di costruzione 1930/1931) e rappresentano il “Progresso, guidato dalla volontà e dalla intelligenza”.

Il Leone di San Babila. In prossimità dell’ingresso alla Basilica si trova una colonna sulla cui sommità è collocato un leone dalle “sembianze veneziane” (chi l’ha scolpito probabilmente non aveva mai visto un leone) che, leggenda vuole, sia un bottino di guerra. Simbolo di un attacco non riuscito alla città ambrosiana da parte degli acerrimi nemici veneziani.

Abramo ripudia Agar e Ismaele. Olio su tela, Guerino (1657), Pinacoteca di Brera. Nella Bibbia è identificato il figlio di Abramo e della schiava Agar, che la moglie di Abramo, Sara, essendo priva di figli, diede ella stessa al marito come concubina. Tra le due donne, tuttavia, si accesero presto contrasti, che si fecero più gravi quando Sara divenne madre di Isacco. Abramo fu così costretto ad allontanare Agar e Ismaele, i quali si rifugiarono nel deserto, vi si smarrirono e furono salvati da un angelo che additò loro una sorgente d’acqua.

Stazione Centrale, atrio biglietteria.

Michelangelo Pistoletto, La mela reintegrata, 2016, piazza Duca d’Aosta, Milano. Una grande Mela alta 8 metri e larga 7 davanti alla Stazione Centrale di Milano, con il segno di un morso che ne ha staccato un pezzetto, poi rimesso al suo posto con delle graffette metalliche.

Il biscione nell’atto di ingoiare un fanciullo, emblema dei Visconti, qui ripreso sulle mura del Castello Sforzesco. Usato come stemma della città di Milano, viene spesso dipinto di rosso.

Statua di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo. Scultura creata da Ercole Rosa, inaugurata il 24 giugno 1896, anniversario della battaglia di San Martino meglio conosciuta come “battaglia di Solferino e San Martino”, con la quale si conclusero le attività belliche della seconda guerra di indipendenza. Nella stessa foto il primo re d’Italia e l’impero della moda.

Uno dei circa 100 eleganti negozi all’interno della Galleria Vitt. Emanuele II; non a caso considerata il primo centro commerciale al mondo. In un certo senso i designers hanno copiato le tute  mimetiche dei militari.

Siamo ancora all’interno della Galleria Vitt. Emanuele II e ci colpisce la fila di clienti in attesa di prendere un gelato. Non ci sarebbe niente di strano se non fosse febbraio e facesse un freddo da brividi.

Ci può stare in febbraio, vedere Angeli in vetrina nella Galleria alla ricerca di un piumino.

In Piazza Liberty, l’intero complesso è stato realizzato dalla Apple che ivi ha un proprio negozio. E’ stato inaugurato nel 2018 su disegno di Norman Foster. E’una struttura in vetro alta 8 m. e circondata da una fontana.

Un passaggio sotto la fontana che fa accedere al negozio sotterraneo, consente una visuale molto particolare.

Nel quartiere Isola – il Bosco Verticale

Quartiere Isola – Le nuove vie dello shopping verso piazza Gae Aulenti

Progettata dall’architetto argentino Cesar Pelli e inaugurata nel 2012, la Piazza Gae Aulenti rientra in uno dei progetti di riqualificazione urbana più grandi e importanti d’Europa. Con i suoi 100 m. di diametro è una piazza pedonale, sopraelevata e di forma circolare situata nel nuovo quartiere Isola.

Piazza Gae Aulenti. Opera di Alberto Garutti (2010-2012) dedicata a chi passando di qui penserà alle voci e ai suoni della città.

Fondazione Feltrinelli di Porta Volta. E’ un complesso di due edifici che si sviluppano orizzontalmente, disegnati dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, nella zona di Porta Volta a Milano. La struttura ha forma piramidale e ampie superfici esterne per la presenza di 1224 finestre.

In piazza XXV aprile due secoli si incontrano nell’architettura

Chiesa di S. Maria Incoronata. Nell’abside è collocato un Crocifisso ligneo cinquecentesco di scuola ghibertiana che ha la particolarità di essere  “privo delle braccia”.

Monumento a G.B. Piatti, eretto dallo scultore S. Pisani l’anno 1894, in C.so Garibaldi.

Corso Garibaldi.

Ingresso Metro zona Lanza.

Arrivo vagoni metro.

Brera. Mercatino davanti al palazzo.

Brera. Statua in bronzo di “Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore” nel cortile del Palazzo di Brera, a cura dello scultore Antonio Canova 1803/06.

Brera. Statua in bronzo Pomona (nuda) di Marino Marini a. 1947.  Pomona è la dea romana dei frutti. Qui “Lo scultore traspone l’antico mito mediterraneo della fertilità in un’immagine di concreta fisicità, che trova puntuale riscontro in alcuni disegni da lui realizzati in quello stesso anno. (pinacotecabrera.com)”

Brera. Olio su tela di Vincenzo Campi dal titolo “Cucina” a. 1578/81. Giovani donne, anziane, uomini e bambini sono indaffarati in un interno di cucina. La scena si avvicina ai modelli fiamminghi che raffiguravano ambienti domestici, conosciuti da Vincenzo presso la corte di Parma. L’episodio del bue squartato e del bambino deformato dallo sforzo di soffiare nella vescica dell’animale esemplificano il gusto per il grottesco derivato dagli studi di Leonardo sulle espressioni (pinacotecabrera.com).

Brera. Olio su tela di Pietro Longhio dal titolo “Il cavadenti” a. 1746-52. Longhi narra la vita della Venezia a lui coeva con una pittura di costume che testimonia la sua osservazione della società, di cui coglie acutamente consuetudini e ambienti. L’attenzione è rivolta sia alle classi sociali elevate che a tutta la realtà veneziana, come nel Cavadenti, in cui interagiscono nobili e popolani, curiosi delle novità dello spettacolo cittadino (pinacotecabrera.com).

In via Brera, il proprietario di un negozio di abbigliamento mette in vetrina le sue personali idee sulla moda.

Ancora in via Brera, negozio etnico

Ci siamo trovati in Piazza della Scala nel momento in cui, casualmente, alla presenza di un folto pubblico, venivano svelati i Simboli olimpici e paralimpici dei Giochi invernali di Milano-Cortina 2026.

 

Ammetto che sarebbe bello far decorare le facciate dei palazzi ai designer della moda, ma non a condizione di rinunciare alle finestre, però!

Ponte sul Naviglio Grande

Ponte Alda Merini

Una moda che non passa mai, quella dei lucchetti dell’amore e che ha conquistato anche Milano come Roma, Venezia e Firenze.

Riflettendo sui navigli

La piramide d’acciaio per salvare la quercia storica di Milano titola La Repubblica di Milano. Intorno alla monumentale quercia di piazza XXIV Maggio c’è voluta una maxi struttura di acciaio a forma di piramide, alta 17 metri, per sostenere l’albero ormai da tempo alle prese con problemi strutturali.

All’angolo tra corso Buenos Aires e via Omboni, colpisce questo bel palazzo in stile Liberty.

Olio su tela di Attilio Pusterla a. 1887 dal titolo “Alle cucine economiche di Porta Nuova”; oggi esposto alla Galleria d’Arte Moderna. Nel 2022 l’opera fu esposta al Municipio 7 nell’ambito dell’iniziativa “Mostra di Natale diffusa nelle Biblioteche dei Municipi”, ispirata al tema “La Carità e la Bellezza”.  Ora come allora, purtroppo.

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