Chiesa dell’Immacolata – Latiano (Br)

La chiesa sorge adiacente al palazzo Imperiali e fu costruita per volontà del marchese Domenico Imperiali nel 1765.

Costituiva la cappella gentilizia dei suddetti Marchesi ed era dedicata a Maria SS. Addolorata.

Nel 1839, con l’istituzione a Latiano della Confraternita dell’ Immacolata, il marchese Luigi Imperiali cedette in enfiteusi al pio sodalizio la cappella, che fu il 1 Gennaio 1840 riaperta al pubblico.

 

L’impianto interno, a croce greca, presenta notevoli decorazioni in stucco e tele dell’artista salentino Diego Bianchi.

Sulla controfacciata, che reca dipinto il sacro cuore di Gesù, è posto il vecchio organo .

L’altare maggiore, di stile tardo barocco settecentesco, è ornato da marmi policromi con decorazioni tardo neoclassiche (XIX secolo).

In posizione centrale è posta l’Addolorata, tela con cornice lignea del XVIII sec., opera di Diego Bianchi (*) artista di Melpignano (Lecce), commissionata dai Marchesi Imperiali.

Il dipinto, olio su tela, raffigura l’Addolorata seduta in trono, trafitta da un pugnale al petto, simbolo del dolore, con atteggiamento di chiara rassegnazione.

Gli angeli che volteggiano, reggono la corona di spine di Nostro Signore. In basso si scorge lo stemma del Casato, raffigurante l’aquila imperiale.

Ai lati dell’altare maggiore si trovano le tele di San Giovanni e della Maddalena, risalenti alla metà dell’XVIII sec., opera di Diego Bianchi.

L’Addolorata, di Diego Bianchi (XVIII sec.)

S. Giovanni, di Diego Bianchi (XVIII sec.)
La Maddalena, di Diego Bianchi (XVIII sec.)

L’altare laterale sinistro, di stile tardo neoclassico (XIX sec.) è ornato con marmi policromi intarsiati e da decorazioni tardo neoclassiche, tipiche della scuola napoletana dell’XIX secolo.

Al centro è posta la tela Morte di San Giuseppe, del XVIII sec., opera di Diego Bianchi (*) su commissione dei marchesi.

L’opera, olio su tela con cornice lignea, raffigura la morte di San Giuseppe, segnato sul volto dalla rassegnazione e consapevolezza; ai lati del Santo su letto funebre, il Cristo in atteggiamento di benedizione e la Madonna in atto di preghiera.

Si scorge in basso lo stemma del Casato.

Ai lati dell’altare, la nicchia sul lato destro, custodisce la statua dell’Immacolata, in cartapesta e legno, realizzata nel 1850 ad opera di Giuseppe Greco (artista di Ostuni).

La nicchia sul lato sinistro custodisce la statua di San Rocco, in cartapesta e legno, del XVIII sec., opera di Giuseppe Greco.

Morte di S. Giuseppe, di D. Bianchi (XVIII sec.)
Immacolata, di G. Greco (1850)
San Rocco, di G. Greco (XVIII sec.)

L’altare laterale destro, di stile tardo neoclassico (XIX sec.), riprende e riflette le decorazioni presenti sull’altare posto di fronte ad esso.

Al centro è posta la tela di San Nicola, risalente al XVI sec. ed opera di autore ignoto (al momento la tela è coperta perchè a causa della festa locale i Santi Medici sono stati spostati sull’altare). Rappresenta il più antico dipinto conservato in Latiano, traslato in codesta chiesa nel 1763 dal marchese Domenico Imperiali (prima conservato nella chiesa dedicata a San Nicola, distrutta in quell’anno).

Il dipinto, olio su tela con cornice lignea, raffigura il Santo in posizione centrale, attorniato da angeli in vari atteggiamenti; la tela presenta chiari segni di integrazione, nella parte superiore, con la lunetta (in origine la tela si presentava di forma rettangolare) ed in basso con lo stemma del casato Imperiali.

Ai lati dell’altare, la nicchia a destra custodisce la statua dell’Addolorata, in cartapesta e legno, realizzata nel 1850 ad opera di Giuseppe Greco. La nicchia a sinistra custodisce la statua di San Francesco di Paola, del 1853, opera di Giuseppe Greco. Sulla controfacciata, la nicchia a sinistra custodisce la statua in cartapesta della Madonna del Rosario, del XX sec. opera di Raffaele Caretta (artista leccese); la nicchia a destra custodisce le statue in cartapesta dei Santi Medici, risalenti al XIX sec. ed opera di Giuseppe e Luigi Greco (artisti ostunesi).

Santi Medici, di Giuseppe e Luigi Greco (XIX sec.)

Addolorata, di G. Greco  (1850)
S. Francesco di Paola, di G. Greco (1853)
Madonna del Rosario, di R. Caretta (XX sec.)

 

Altre opere presenti nella chiesa

 

Si ringrazia l’amico Mario Carlucci per la consueta collaborazione

Note

(*) La redazione latianese fa parte di un gruppo di tele commissionategli dagli Imperiali di Latiano – per l’antica cappella gentilizia dedicata all’Addolorata poi divenuta la chiesa dell’Immacolata – come si evince dagli stemmi araldici apposti oltre che sul Transito, anche nella firmata Addolorata, in cui sono mediati i riferimenti alla analoga figura mariana trattata dal padre a Salice Salentino, soprattutto nella postura, con l’aggiornata fisionomia della modella, d’ispirazione solimenesca, che eseguì per la Vergine dei sette dolori ai piedi della croce dello Spirito Santo, e nel San Nicola, «tela depicta a satis vetusto pletore» come la definirà il vescovo Kalefati.

Tratto dal sito http://www.mandurianet.it/guida/iconografia/iconografia.php?pagina=iconografia-700-diego-biancopag2 (Testi e foto estratti dal libro “Iconografia Sacra a Manduria di Massimo Guastella, foto di Carmine La Fratta” Editore Barbieri.)

Bibliografia e sitigrafia:

L’articolo è stato tratto da Prolocolatiano.it

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