Madonna della Misericordia – Mesagne (Br)

Percorrendo la via che da dietro alla chiesa di Loreto porta alle contrade Murantello e Misericordia, a un chilometro circa da questa via, sin dal 1868 si vede la chiesa intitolata alla Madonna della Misericordia, rovinata dal tempo e dall’abbandono.

Secondo la tradizione, vi era un tempo in questo luogo, una piccola cappella dedicata alla Madonna degli ulivi. Nel 1579, mentre alcuni giovani giocavano a bocce in quelle adiacenze, uno di loro per aver perduto al gioco, lanciò la palla sul dipinto della Madonna, colpendola al volto. In quello stesso punto apparve una macchia rosso scura e il ragazzo rimase paralizzato nel braccio per l’atto sacrilego.

“E’ certo che quel giovane fu condannato alle forche, che la Madonna non fu più detta degli ulivi, ma, sulle prime della Giustizia e poco dopo della Misericordia.”

L’arcivescovo di Brindisi, Bernardino de Figueroa, vista la devozione dei credenti e il gran numero di forestieri che andava a visitarla, decise di raccogliere le offerte dei fedeli per ampliare la cappella senza smuoverne l’immagine. Nel 1635 se ne iniziò la costruzione, ma, nel 1693 non era ancora stata compiuta, come dimostra l’iscrizione murata sopra l’altare, con la quale il vescovo autorizzava ad usare i materiali della dismessa chiesa di S. Maria del Pinto per il suo completamento.

Inizialmente a tre navate, aveva lunghezza di metri 21 e larghezza totale di metri 10,50. Nel 1868, Il crollo parziale dell’edificio, lasciò superstite la sola navata centrale come rilevabile dalla nostra foto laterale.

Per quanto riguarda gli stemmi presenti nell’edificio, di notevole interesse è un bassorilievo con l’arma dei Castriota-Musachi, su cui ci sono diverse teorie. La più accreditata è quella dello storico R. Jurlaro che attribuisce lo stemma ai Musachi, quale elemento di una tomba, costruita per il figlio di Giorgio Scanderbeg, cioè Giovanni Castriota, duca di S. Pietro in Galatina, morto a Mesagne il 2 agosto 1514.

Sulla parete sinistra lo stemma della città di Mesagne, nella sua versione più antica: un albero di palma al centro di due spighe di grano. Ai lati dello scudo due personaggi che potrebbero essere proprio i committenti del rifacimento dell’antico santuario e del suo riadattamento a chiesa.

Bibliografia/Sitografia: Anselmo C. Leopardi, Mesagne: città dalle 50 chiese; Radicionline.com, Santuario della Misericordia; Barocco Pugliese, La chiesa della Misericordia

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