Brindisi. Un tesoro in ogni strada. Piazza S. Teresa (12)

Fra i tanti monumenti della Brindisi antica scoperti tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, ci sono a buon diritto anche i mosaici pavimentali che decoravano gli ambienti pubblici o di ricche abitazioni private (domus). La produzione brindisina in tal senso è caratterizzata dal gusto spiccato per la bicromia e l’elegante contrasto tra bianco e nero, per gli ornati semplici ed eleganti, per i motivi geometrici. Purtroppo, in molti casi, alla scoperta non hanno fatto seguito scavi sistematici che consentissero la raccolta di dati complessivi sull’impianto di appartenenza e, quindi, l’individuazione delle sue vicende cronologiche. In alcuni casi i mosaici non vennero mai recuperati e/o andarono distrutti. I mosaici ritrovati sono tuttavia importanti perchè testimoniano come la borghesia locale tra il I e il III secolo d.C. fosse impegnata in una serie di ristrutturazioni dell’edilizia privata, di cui i pavimenti musivi sono una importante documentazione.

Da piazza S. Teresa riviene questo pavimento a mosaico che un tempo doveva essere una “Soglia a motivi floreali” di una Domus del II secolo d.C.,  oggi depositata e visibile presso il Museo Ribezzo di Brindisi.

“Soglia a motivi floreali” di una Domus del II secolo d.C.

Ma, da questa piazza vengono anche altri importanti monumenti che vogliamo far conoscere attraverso le nostre immagini  e una breve narrazione delle vicende che li hanno interessati,  rimandando chi voglia approfondire ai seguenti link:

Nel 1927, la città di Brindisi divenuta capoluogo di provincia, diventa oggetto di trasformazione per il regime fascista che, nell’ottica delle sue aspirazioni coloniali, progetta l’espansione della città e lo spostamento dei pescatori dall’antico quartiere delle Sciabiche a quello nascente nella zona del Casale.
Al posto del rione Sciabiche furono creati ampi piazzali con vie di collegamento, una fontana e piazza S. Teresa che, dal 1936 al 1943, fu chiamata dell’Impero.
In essa si eleva il Monumento ai Caduti dedicato ai circa 500 brindisini morti nella prima guerra mondiale. Commissionato nel 1926 dall’amministrazione comunale al nostro concittadino, scultore già affermato Edgardo Simone, ebbe la sua prima sistemazione in piazza Dionisi. Qui resterà dal 1931, finchè nel 1940 non troverà la definitiva collocazione in piazza S. Teresa.

Monumento ai Caduti in piazza Dionisi 

Monumento ai Caduti in piazza S. Teresa

In basso alla Vittoria poggia un guerriero agonizzante con il capo cinto di gloria

La madre italica che armato il figlio gli addita la via del dovere

La vecchia madre accasciata dal dolore che accarezza sul suo grembo l’elmetto coperto di lauro del figlio caduto, e, stringe al seno l’orfano sacro

La Vittoria reca nella sinistra la figura di Roma, nella destra la daga col lauro e quercia

Alla sua destra nasceva il Palazzo del Governo e della Provincia.

A sinistra si incontrano la chiesa di S. Teresa, e, il suo monastero diventato oggi sede dell’Archivio di Stato.

Chiesa di Santa Teresa

è una chiesa barocca che si affaccia sulla omonima piazza. Costruita per munificienza del sac. Francesco Monetta, fu completata nel 1697 e fu sede del convento dei teresiani (carmelitani Scalzi) con l’intitolazione a San Gioacchino. Il monumento, opera di Giuseppe Zimbalo, è uno dei pochi esempi di architettura ecclesiale barocca di tipo leccese che esista in provincia di Brindisi. L’interno ha pianta a croce latina e si sviluppa in un’unica navata con transetto. Le cappelle laterali contengono altari di impostazione tardo-barocca.
Di particolare interesse è la prima cappella a sinistra che ospita la tela di S. Andrea dell’isola brindisina, eseguita nel tardo cinquecento.
Nel 1708 il dipinto ebbe un riadattamento che ne aumentò le dimensioni, poichè fu aggiunto in alto il Coro degli Angeli, a sinistra del Santo il Castello a mare che si aggiungeva all’originaria immagine dell’Abbazia, e a destra la raffigurazione della Pesca Miracolosa.
All’interno, molte tele e sculture di artisti noti.

Chiesa di Santa Teresa – Esterni

Interno

Altare maggiore

Controfacciata

Cappella di S. Andrea dell’Isola – Autore ignoto

Serafino Elmo (1696-1777), La gloria di S. Teresa. S. Teresa d’Avila

Cappella dei Santi Medici – Statue in cartapesta

Umberto Colonna (1913-1993), Madonna del Rosario

Lucillo Simone Grassi (1895 – 1972), Il martirio dei santi medici Cosma e Damiano

Lucillo Simone Grassi (1895 – 1972), La gloria dei santi medici Cosma e Damiano

Navata centrale – Soffitto a cassettoni

U. Colonna, La gloria dei santi medici Cosma e Damiano. Tela a olio – Particolare del soffitto

Transetto – Soffitto cassettonato

U. Colonna, La gloria di S. Teresa d’Avila – Dipinto a olio. Particolare del soffitto

Lastra di sepoltura dei Carmelitani

Archivio di Stato

Pochi anni dopo la costruzione della chiesa anche il convento fu completato. L’edificio, caratterizzato dalla consueta tipologia conventuale a quadriportico con la chiesa esterna ed all’interno un chiostro con un pozzo al centro, si sviluppava su due piani. I frati vissero tranquillamente nel convento fino all’inizio del XIX secolo, quando, con la legge di Giuseppe Napoleone del 13 febbraio 1807, iniziò la ..(lunga e dibattuta) storia della soppressione delle corporazioni religiose. Il Convento venne trasformato in seguito all’incameramento dei beni ecclesiastici, in caserma prima e, in sede dell’Archivio di Stato poi, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Abstract: A. Del Sordo, Toponomastica Brindisina; A. Marinazzo, Museo Arch. Provinciale “F. Ribezzo” di Brindisi; D. Caiulo, Storia e progetto della riqualificazione Urbana; Archivio di Stato Brindisi + 2, Brindisi 1927-1943 da Capoluogo a Capitale

Translated into English

Brindisi. A treasure in every street. Piazza S. Teresa (12)

Among the many monuments of ancient Brindisi discovered between the late 19th century and the early 20th century, the mosaic floors that adorned public spaces or wealthy private residences (domus) rightfully deserve attention. The Brindisi production, in this regard, is characterized by a pronounced taste for bicromy and elegant contrast between black and white, for simple and elegant ornaments, and for geometric patterns. Unfortunately, in many cases, systematic excavations did not follow the discoveries, which would have allowed the collection of comprehensive data on their original context and, therefore, the determination of their chronological history. In some cases, the mosaics were never recovered or were destroyed. However, the mosaics that have been found are important because they testify to how the local bourgeoisie between the 1st and 3rd centuries AD was engaged in a series of renovations of private buildings, of which the mosaic floors are significant documentation.

1 – Mosaic floor with floral motifs from the 2nd century AD. From Piazza S. Teresa, this mosaic floor, which was once a “Threshold with floral motifs” of a Domus from the 2nd century AD, is now deposited and visible at the Ribezzo Museum in Brindisi. But, from this square, other important monuments also emerge that we want to introduce through our images and a brief narration of the events that have affected them.

2 – Monument to the Fallen In 1927, the city of Brindisi, now the provincial capital, became the subject of transformation by the fascist regime, which, in line with its colonial aspirations, planned the city’s expansion and the relocation of fishermen from the ancient Sciabiche district to the emerging Casale area. Instead of the Sciabiche district, large squares with connecting streets, a fountain, and Piazza S. Teresa were created, which was called the “Impero” from 1936 to 1943. In it stands the Monument to the Fallen, dedicated to the approximately 500 people from Brindisi who died in the First World War. Commissioned in 1926 by the municipal administration to our fellow citizen, the already established sculptor Edgardo Simone, it had its first placement in Piazza Dionisi. It will remain here from 1931 until it finds its final location in Piazza S. Teresa in 1940.

3 – To the right of it stood the Government and Provincial Palace.

4 – Church of Santa Teresa It is a Baroque church that overlooks the square of the same name. Built through the generosity of the sac. Francesco Monetta, it was completed in 1697 and served as the convent of the Teresiani (Carmelites Scalzi) dedicated to Saint Joachim. The monument, the work of Giuseppe Zimbalo, is one of the few examples of Baroque ecclesiastical architecture of the Lecce type in the province of Brindisi. The interior has a Latin cross plan and develops in a single nave with a transept. The side chapels contain late Baroque altars. Of particular interest is the first chapel on the left, which houses the canvas of Saint Andrew of the island of Brindisi, executed in the late sixteenth century. In 1708, the painting was adapted, increasing its size, as the Choir of the Angels was added above, to the left of the Saint, the Castle by the sea that was added to the original image of the Abbey, and to the right, the representation of the Miraculous Fishing. Inside, there are many paintings and sculptures by well-known artists.

5 – State Archive A few years after the construction of the church, the convent was also completed. The building, characterized by the typical cloistered architecture with an external church and an inner cloister with a well in the center, had two floors. The friars lived peacefully in the convent until the beginning of the 19th century when, with the law of Giuseppe Napoleon on February 13, 1807, the long and debated history of the suppression of religious corporations began. The Convent was later transformed into a barracks and then into the State Archive, where it remains to this day.

Abstract: A. Del Sordo, Toponymy of Brindisi; A. Marinazzo, Provincial Archaeological Museum “F. Ribezzo” of Brindisi; D. Caiulo, History and Urban Redevelopment Project; State Archive Brindisi + 2, Brindisi 1927-1943 from Provincial Capital to Capital.

 

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