Cavalcavia De Gasperi e la Tipan – Brindisi (Commenda)

Quando nel 1865 arrivò la ferrovia a Brindisi, la contrada Commenda venne separata dal centro storico dal muro di cinta di via Tor Pisana. All’esterno delle mura, l’aria salubre e i terreni fertili consentivano la coltivazione di vari alberi da frutta e vigneti e i terreni erano adibiti a seminativi, giardini ed orti.
Numerose erano le case rurali e le masserie. I terreni più estesi erano in possesso della famiglia Palumbo che, con i suoi 17 ettari, occupava i suoli che vanno dall’Istituto Magistrale fino al canale Patri, passando per le due Scuole Medie “Giulio Cesare” e “Caduti di Marzabotto”.
Tutte queste masserie, case rurali e villette, negli anni ’60 lottizzarono i loro terreni per la forte domanda di alloggi in una città che ormai sentiva il bisogno di espandersi. Furono così costruiti negozi e abitazioni.
“Lungo l’attuale via Dalmazia ebbe sede la distilleria di Attilio Moriondo, passata poi alla Tipan; e su quel suolo successivamente sono sorti i palazzi di Brindisi-City, mentre nelle vicinanze sono state edificate le sedi della USL, del Provveditorato agli Studi, della Biblioteca Provinciale, e più oltre, quella dell’Enel, su suolo della ex S.G.P.E. (Società Generale Pugliese di Elettricità) e numerosissime palazzine di civile abitazione per conto dell’Iacp (Istituto Aut. Case Popolari), di imprese edili e di singole famiglie.”

Rione Commenda – (la Tipan al centro con la tipica montagnetta maleodorante fatta di scarti di vinacce)

Rione Commenda, 1965 – Cavalcavia (Tipan a sx)

Rione Commenda 1965 –  Cavalcavia (Tipan a dx)

Stazione ferroviaria e cavalcavia per la Commenda, 1966 – (Tipan a sx)

Rione Commenda, 1966 (Tipan al centro)

Sulla Tipan pensiamo che occorra aggiungere qualche altra informazione a causa dei problemi che recò all’amministrazione comunale e ai cittadini tutti, durante i suoi quindici anni circa di attività, che portò a lamentele e proteste da parte degli abitanti e, in generale da chiunque si trovasse ad attraversare il cavalcavia. Finendo per trovare sponda anche in alcune forze politiche che appoggiarono la contestazione con comunicati e volantini.

Prima che nascesse la Tipan vide la luce all’incirca nel 1910 nella contrada agricola della Commenda, lo stabilimento Moriondo; una distilleria-raffineria per sottoprodotti della vinificazione. La scelta di Brindisi da parte dell’industriale piemontese fu determinata dalla enorme quantità e varietà dei vigneti coltivati nelle nostre contrade.
Nel 1956-57, alcuni anni dopo la morte di Moriondo, lo stabilimento fu ceduto dagli eredi alla società Tipan di Pavia.
L’impianto, con il contributo della Cassa per il Mezzogiorno, venne ampliato e modificato, i macchinari rinnovati e il personale triplicato.
Intorno allo stabilimento il terreno agricolo non esisteva più perchè era diventato un abitato di numerose famiglie, e, numerose furono le proteste degli abitanti per l’inquinamento atmosferico causato da fumi e polveri, ma, soprattutto per il mefitico fetore degli scarti delle vinacce.
L’attività in ogni modo venne interrotta nel 1975 e il suolo edificatorio venduto alla società dell’imprenditore Spiridione Palmiotto per il progetto di costruzione di varie palazzine denominate Brindisi-City.

Allorchè la popolazione del quartiere Commenda raggiunse il numero di circa 4.200 abitanti ed un numero sempre crescente di fabbricati, l’Amministrazione Comunale nel 1952 stabilì di costruire un ponte che collegasse corso Roma a via Sicilia superando la parte più ristretta della fascia dei binari. Viale Liguria ancora non esisteva e, con il viadotto si sarebbe realizzata un’opera utile per il collegamento dei due abitati e per le esigenze commerciali e industriali che stavano nascendo.

La Giunta Municipale, nel 1952, approvò l’opera all’unanimità e diede incarico al sindaco F. Lazzaro di trovare i finanziamenti necessari. Ma gli anni passavano senza alcun risultato e il disagio dei cittadini cresceva, costretti a raggiungere il centro urbano seguendo un lungo tragitto.
Nel frattempo, erano nati alcuni stabili lungo la strada che poi si sarebbe chiamata viale Liguria, quindi, per le mutate esigenze venne accantonato il progetto iniziale e la nuova Giunta Municipale nel 1957, esaminata la relazione dell’Ufficio Tecnico Comunale, approvò il progetto che prevedeva un tracciato più rettilineo per la congiunzione di corso Roma con la nuova arteria denominata viale Liguria. La spesa sarebbe ammontata a 80.000.000 di lire.
Il 4 agosto del 1958 il Consiglio Comunale approvò l’operato della giunta ma i primi lavori furono iniziati soltanto nel 1961 e completati nel 1963, con spese a totale carico dell’ANAS.
Il ponte fu intestato all’on. Alcide De Gasperi insigne uomo politico dell’epoca.

Il cavalcavia e la Tipan in due foto più recenti

 

Il Cavalcavia De Gasperi e le vie circostanti – oggi

Lato via Dalmazia – ovest

Lato via Dalmazia – est

Sotto il Cavalcavia – lato via Dalmazia

Sopra il Cavalcavia

Lato via Indipendenza

Lato via N. Sauro

Fonte

Abstract – Giuseppe M. Catanzaro, Il rione Commenda di Brindisi

Le foto in b/n ci sono state gentilmente concesse dalla Fototeca Briamo presso Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” – Brindisi

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