Consolidamento e restauro del Seminario, del Palazzo Arcivescovile e della Cattedrale

Intervento della D.ssa Katiuscia Di Rocco, direttrice della Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo”, in merito ai lavori di consolidamento e restauro che hanno interessato il Seminario, il Palazzo Arcivescovile e la Cattedrale di Brindisi.

“I lavori di consolidamento e restauro delle cortine murarie esterne del Seminario e palazzo arcivescovile furono presentati il 28 agosto 2019 in piazza Duomo in occasione della Solennità dei SS. Patroni della città di Brindisi, San Teodoro d’Amasea e San Lorenzo da Brindisi. L’arcidiocesi poneva fine alla realizzazione del restauro delle statue raffiguranti le arti prospicienti la piazza e della Basilica Cattedrale, che era stata interessata da lavori di manutenzione straordinaria e restauro conservativo della lanterna e cupola centrale della cappella del SS.mo Sacramento e da un intervento sulla copertura e rifacimento delle pitture interne, durante le quali era stata anche rinvenuta una cappella cinquecentesca sulla navata laterale destra attraverso la quale è possibile a tutt’oggi ammirare fregi e decorazioni, e dava inizio ad una nuova ed importante impresa. In tutto ciò era stato realizzato anche il nuovo impianto di illuminazione artistica delle statue settecentesche disegnate, come la facciata del palazzo del Seminario, secondo quanto accerterebbero alcune fonti, dall’arch. Mauro Manieri, e furono fortemente volute dall’arcivescovo Paolo de Villana Perlas (1715-1723) che sancì la sua caparbietà nella realizzazione dell’opera apponendo due stemmi: il primo sulla facciata del seminario nella zona sovrastante la balconata del portale d’ingresso, il secondo, quasi illeggibile ed in pessimo stato, in pietra leccese è posto ad angolo tra via Duomo e vico Seminario. Ad oggi, tra Dpcm, covid e sue varianti si è giunti quasi in fine con la supervisione del direttore per l’Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, l’ing. Giorgio De Marinis, della soprintendente Maria Piccarreta prima e Francesca Riccio poi, dell’arch. Marzia Angelini, funzionaria architetto, con il progetto e la direzione dei lavori dell’arch. Luigi Dell’Atti e l’attenta Ditta Nicolì S.p.A. L’intervento edilizio è stato realizzato con il contributo dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica, è infatti possibile utilizzare tali finanziamenti per dare una risposta alle sempre crescenti necessità nella gestione del patrimonio storico e artistico, perché il patrimonio viene riconosciuto come fattore identitario capace di attivare relazioni anche con comunità diverse. Distacchi di intonaci e rivestimenti, decoesione di materiali superficiali, lesioni strutturali e microfratture e umidità tanta umidità questi i problemi della trama muraria dell’edificio che necessitavano di una pulitura, del consolidamento dell’apparato murario, della protezione delle superfici a faccia vista con composti naturali ed il restauro dei gruppi scultorei, dei fregi e degli elementi decorativi. Proprio in virtù di ciò l’attenta analisi dei pezzi rimasti dello stemma laterale ha consentito l’identificazione con quello dell’arcivescovo Perlas, il cui disegno è conservato in un manoscritto dell’archivio capitolare di Brindisi e da lì pubblicato in alcune raccolte. In accordo con la soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per la provincia di Brindisi si è provveduto al distacco e sostituzione del detto stemma con un altro in pietra leccese identico perché le condizioni conservative dell’originale erano pessime e tali da non garantire la tutela della pubblica incolumità. La copia modellata in argilla è atta alla riproposizione tramite esecuzione di rilievo laser scanner dello stemma esistente ed è stata fissata con malta di calce e polvere di pietra leccese. I resti dell’originale sono stati collocati nel chiostro dell’Episcopio dove sono custoditi altri reperti lapidei e dove sarà restaurato con le dovute precauzioni.
Piazza Duomo si apre con la vista della Basilica Cattedrale di Brindisi, il cui perimetro fu consacrato dal pontefice Urbano II nel 1089, e che ha visto sposi la quattordicenne Isabella di Brienne, regina di Gerusalemme, e l’imperatore Federico II nel 1225, in essa trova largo respiro il palazzo del Seminario, costruito in marmo bianco proveniente dalla distrutta basilica di San Leucio in Brindisi nel 1720, data incisa sulla chiave dell’arco dell’ingresso. La stessa piazza in cui si aprono la biblioteca pubblica arcivescovile “A. De Leo”, la più antica di Terra d’Otranto, palazzo Balsamo con la loggia medievale dei Della Ragione, palazzo De Marco (istituto delle suore vincenziane) dove ha vissuto Carlo De Marco, segretario di Stato del sovrano delle Due Sicilie, e palazzo de’ Cateniano (museo archeologico Ribezzo). Un luogo che meritava questo ulteriore dono: qui si raccontano più di mille anni di storia e di architettura della città, qui oggi grazie a questi lavori di restauro sono finalmente visibili tutte le “geometrie sacre” che come dei “cuentacuentos” (parola meravigliosa) continuano a parlare dei pellegrini che in questi secoli hanno attraversato la nostra terra: il cerchio, il principio e la fine che coincidono, il rapporto tra Dio e l’uomo, la croce patriarcale a doppia traversa, quella greca, latina, anguifera, a tau e la bellissima stella di David. Essi si inginocchiavano, non era turismo, ma si trattava di viaggi molto speciali verso luoghi considerati sacri, intrapresi per culto, devozione o penitenza. Ognuno di loro aveva una storia da costruire o dimenticare oppure da farsi perdonare. Essi avevano simboli di riconoscimento come capelli, abiti, bastoni e per la medesima ragione dovevano procurarsi prove del viaggio compiuto: piccole reliquie, acqua santa, polvere dei luoghi sacri o incidere croci. Il cammino simboleggiava la ricerca e la penitenza, i luoghi sacri invece erano le pietre miliari poste a segnare i tempi dell’itinerario sulla terra. Brindisi era una di quelle pietre miliari, una pausa di ristoro nel viaggio, per restituire gioia, sicurezza e forza.”

Presentazione dei lavori di restauro

Facciata del palazzo del Seminario

Stemma dell’Arcivescovo Paolo de Villana Perlas sulla facciata

Restauro delle statue raffiguranti le arti

Cortine murarie laterali

Stemma dell’Arcivescovo Paolo de Villana Perlas posto ad angolo tra via Duomo e vico Seminario – ora in restauro

Palazzo Arcivescovile e  Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo”

Piazza Duomo

La Cattedrale

Cappella cinquecentesca ritrovata sulla navata laterale destra

Museo Archeologico Ribezzo

Palazzo de’ Cateniano (Museo Archeologico Ribezzo)

Palazzo Balsamo con la loggia medievale dei Della Ragione

Palazzo De Marco (Istituto delle Suore Vincenziane)

 

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