Paesaggi di luce e di pietra in Puglia attraverso la letteratura di viaggio dal XV al XVIII secolo

Dal capitolo Paesaggi di luce e di pietra in Puglia. La letteratura di viaggio dal XV al XVIII secolo di Fulvia Fiorino Dotoli per il bel volume Arte medievale dell’Università Sapienza di Roma i vari volti della nostra regione raccontati dai viaggiatori stranieri in Puglia in quei lontani secoli attraverso carte, mappe e vedute molto importanti per aiutarci a ricostruire la nostra storia, soprattutto perchè  prodotti in un periodo in cui i libri non erano molto diffusi in quanto solo fino a 150 anni prima erano scritti a mano, e Guttenberg non aveva ancora rivoluzionato il mondo con l’invenzione della stampa a caratteri mobili.

I viaggiatori stranieri venivano in Italia, superando la paura dei pirati, delle tempeste, delle navi nemiche, delle carrozze rovesciate,  per cercare le città, le torri, i castelli, i segni impressi nella pietra, gli abitanti, ma anche i grandiosi paesaggi di luce e di mare.

In particolare era la Puglia ad attrarli con la sua bellezza e l’incanto di una terra siccitosa costellata di Romanico e di Barocco, di giardini di agrumi, di olivi e di carrubi, che spingevano questi ambasciatori di cultura a ricercare le testimonianze di una regione pianeggiante, frequentata da animali selvatici, in cui Federico II aveva edificato fortezze come Castel del Monte, e la fede e le leggende avevano prodotto santuari e cattedrali, oggetto di pellegrinaggi anche da parte di illustri regnanti. I disegnatori che quasi sempre accompagnavano questi esploratori avventurieri consegnavano alla posterità immagini che riproducevano la realtà vera e quella immaginata, in un dialogo con scenari di rovine, coi colori delle marine, col mormorìo dell’acqua che scende in uno scarso ruscello.

E’ una Puglia irriconoscibile parte di una Italia informe che ci viene rappresentata per esempio da un disegnatore francese, Anonimo del XVII secolo in Le Pélerin véritable de la Terre Saincte (tr. Il vero pellegrino della Terra Santa), Parigi, 1615. Paris BnF, Rès. 4°O f. 65″.

L’Italie et autres pais (da Anonimo, Le Pélerin véritable de la Terre Saincte, Parigi, 1615. Paris BnF, Rès. 4°O f. 65) (1)

Dopo circa mezzo secolo, la mappa diventa molto più precisa e dettagliata, con un’Italia divisa nei suoi principali stati, così per P. Du Val, La Carte génèrale et les cartes particulières des costes de la Mer Mèediterranèe (tr. La Mappa generale e le mappe particolari delle coste del Mar Mediterraneo), Paris 1664.

L’Italie divisèe en ses principaux estats (da P. Du Val, La Carte génèrale et les cartes particulières des costes de la Mer Mèediterranèe, Paris 1664 (1)

Per Anselmo Adorno (Bruges 1424-83) che arriva a Brindisi il 25 novembre 1470

“la Puglia può considerarsi la terra più fertile del mondo (…) E’ un paese piacevolissimo per gli alberi da frutta e per le erbe aromatiche (…) spontanee ovunque nei campi (…) La regione annovera un gran numero di città importanti e belle, come pure paesi e castelli. Lecce è la città più grande di Puglia (…) Taranto è una città bellissima (…) Otranto è situata su una punta scoscesa che si protende nel mare”.

Sempre Adorno parla di Brindisi come una città le cui rovine indicano la sua antica potenza. Ci sono chiese bellissime, e la piccola cattedrale è bella e adorna di mosaici, persino sui pavimenti. (..) Polignano, ahimè, è appena citata da Adorno che parla abbondantemente della città di Bari.

Alcuni disegni fatti da viaggiatori stranieri in Brindisi

P. Mortier
Ancora agli inizi del secolo è datata la veduta, opera di Pierre Mortier, attribuita alla fine del secolo XVII, recante per errore il titolo “Tarento”.
Vi sono rappresentati con una prospettiva a volo d’uccello, il porto, la città ed il territorio di Brindisi, caratterizzato da vaste zone incolte.
Dalle acque ben difese del porto medio, nel quale si stagliano il profilo imponente della fortezza e le isole Pedagne (n.17), si accede attraverso un passaggio chiuso con una catena ai due seni che circondano e stringono la città; evidenti risultano i ponti utili per superare i corsi d’acqua che segnano il confine tra il mare e la terra (Ponte Piccolo e Grande).

Tarento, Ville du Royaume de Naples situèe dans la Terre d’Otrante. Pierre Mortier, Amsterdam (2)

Plan de la ville et port de Brindisi. Dans le Golphe de Venise (Nel Golfo di Venezia). J.N. Bellin (1770) (2)

A view of the city of Brindisi the anc.(ien).t Brundisium taken from the north-west head of the port da H. Swinburne, “Travels in the two Sicilies 1777-1780” P. Mazel (1783) (2)

(1) Arte medievale – IV serie anno VIII, Sapienza Università di Roma AA.VV. Silvana Editoriale, 2018

(2) Carte di mare – Il Porto di Brindisi nella cartografia dei secoli XVIII e XIX, a cura di Coop. St.Art., Ordine Architetti della Prov. di Brindisi, Comune di Brindisi, Provincia di Brindisi, Capitaneria di Porto Brindisi, Marina Militare Brindisi. Tip. Ed. Brindisina (Br) Ottobre 1998

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