Paradiso Urban Art

Brundarte fotografa, man mano che vengono realizzati, i murales  di PaStA Paradiso Urban Art, un progetto di rigenerazione urbana attraverso la street art, in concomitanza con la riqualificazione urbana dell’area ERP del quartiere Paradiso di Brindisi caratterizzata dal risanamento strutturale e di efficientamento energetico delle 20 palazzine che ne fanno parte.

Il progetto è stato voluto e ideato da Arca Nord Salento, grazie alla fondamentale intesa dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Puglia, in stretta sinergia con Teatro Pubblico Pugliese, Polo Biblio-Museale di Brindisi, BJCEM (Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo), Comune di Brindisi e con il coordinamento sul campo dell’impresa sociale ImmaginAbile.

I libri semi di cultura

Negli anni ’60 “le angurie di Brindisi” diventarono famose per la dolcezza del loro frutto, contribuendo a far conoscere la nostra città in tutto il mondo. L’artista triestino Mattia Campo Dall’Orto, ce le propone in un imponente murale su una delle facciate dei palazzi in piazza Giovanni Stano, al quartiere Paradiso.
Libri al posto dei semi, e l’equazione è presto fatta: libri come semi di cultura. Nel graffito la ragazza ne ha preso uno e lo sta leggendo, mentre con la fantasia sta già viaggiando su un tappeto volante. Intorno a lei ombre verdi forse di cellulari e tablet rotti.

La firma: Mid Summer Pages, Mattia Campo Dall’Orto – Macross, 2020

Il secondo Murale realizzato è dell’artista brindisino Mr. Wany

Cambia il mondo e l’arte con lui. Niente più tela e cavalletto, ma infiniti spazi urbani in cui gli artisti della Street Art si esprimono liberamente per un pubblico enorme di visitatori e passanti.
Questi “nuovi” artisti dipingono dei veri e propri quadri moderni a volte di dimensioni davvero eccezionali, ma non su tela di cotone, come siamo abituati a pensare, ma su muri, edifici o tutto ciò che fa parte dell’arredo urbano.
L’idea di dipingere sui muri è vecchia quanto l’uomo: i primi graffiti di cui si ha notizia si trovano nelle grotte di Lascaux e risalgono al Paleolitico superiore quindi a circa 17.500 anni fa e il tema più comunemente rappresentato era quello di grandi animali dell’epoca resi con ricchezza di particolari.
Con i murales, oggi, anche la pittura su muro si è evoluta e non si si limita più a una mera rappresentazione del reale, ma l’artista si avvale di simboli per configurare la propria idea che spesso va interpretata, spesso in contrasto con istituzioni e cultura ufficiale; quella del disagio umano causato dalla società moderna, soffocata dal denaro e dal capitalismo.
Il murale di Mr. Wany rientra in questo modello e risente certamente del passato Brindisino del suo autore. Il bambino raffigurato nel murale con costume rosso, pantaloncini, scarpe da ginnastica e corna di cervo potrebbe essere proprio lui, sotto le vesti di un personaggio di sua invenzione: Hiroshi Kabuki conosciuto dai ragazzi di tutto il mondo che, al giorno d’oggi, si catapulta nella realtà del quartiere Paradiso per compiere un’operazione di purificazione culturale.
Il bambino ha la statura di un gigante che si muove tra palazzi simili a casermoni mentre toglie dalla strada l’alfetta, automobile icona di un certo periodo in cui la malavita dominava a Brindisi. Rimarranno in vista un grosso paio di scarpe di ginnastica a simboleggiare un modello di vita più salutare e sportivo.
Come racconta lui stesso in un’intervista ad Artslife.it:

“Immaginate di essere nati nel 1978, crescere a Brindisi nel corso degli anni ’80, avere nell’animo un forte desiderio di comunicare e scambiare opinioni per confrontarsi sui temi della vita e dell’arte; non trovare un terreno fertile e appagante, acquisire consapevolezza di estraneità per quel luogo e per quelle persone, guardare il proprio orizzonte come un confine da scavalcare per salvarsi dalla limitatezza mentale, partire giovanissimi per soddisfare quel bisogno interiore di cercare la propria identità. Tutto nasce proprio da lì, da quell’ambiente sociale dove la maggior parte dei bambini sognano solo di fare i calciatori e molti adulti facevano i contrabbandieri di sigarette per sopravvivere.”

Artist Wany Ues

 

La terza opera di Paradiso Urban Art  è il murales realizzato a settembre 2020 da Chiara “Kiki skipi” Pulselli, artista sarda ma che da alcuni anni vive a Bologna, “Vani allu largu e lassa tuttu tretu..”, titolo tratto dal brano Lassa tuttu tretu di Amerigo Verardi, Cremlino e Coca, 1997, Destination x.

L’opera raffigura una donna con le onde blu del mare nei capelli mossi dal vento che regge in mano una barchetta realizzata con le pagine di un libro. Sicuramente un invito alla lettura.

A commento del lavoro le parole dell’artista stessa sul suo profilo social:

“Un omaggio alla città di Brindisi e ai suoi abitanti, al suo vento e al suo mare, ma soprattutto un promemoria: quello di continuare ad andare avanti, lasciando tutto alle spalle e seguire il vento protetti dallo sguardo del vostro Gorgone.
Questa è la terza opera per Paradiso Urban Art, cantiere artistico a cielo aperto immaginato, progettato, condiviso e messo in pratica grazie a Arca Nord Salento, Bjcem – Association Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée 6, Teatro Pubblico Pugliese , Regione Puglia e Comune di Brindisi insieme al contributo fondamentale degli abitanti del quartiere che mi hanno accolto e ospitato con entusiasmo, un particolare grazie a Marcello (Ce vuei?!) e Angela 🥰
E ai capi cantiere @enniociotta e @guadaniele che svolgono un lavoro dal basso, in strada, con le persone e sempre con il sorriso in faccia.”

Proprio sul muro di fronte all’opera di Chiara “Kiki skipi” Pulselli, ecco la Dea del Paradiso di Cheko’s Art, artista leccese, trasferitosi all’età di 13 anni a Milano, dove cresce nell’underground dei graffiti dell’old school Milanese.  I suoi lavori si possono ammirare fra quartieri delle città e lungo le strade di Italia, Polonia, Germania, Francia, Lussemburgo e Spagna, e, grazie alla sua naturale esterofilia, anche sui muri di Xiemen (Cina), Yogyakarta (Indonesia), Tetovo (Macedonia), Valona (Albania) e altro ancora.

Fondatore della ‘Street Art South Italy‘ , attualmente abita 167B STREET, uno spazio fisico dedicato all’arte che, partendo dalla periferia, (la 167B di Lecce, noto quartiere di case popolari), si propone come centro espositivo in continua mutazione.

La sua  Dea del Paradiso rappresenta la protettrice delle Donne del Paradiso. Vuole rappresentare una visione di una donna forte, combattente, che si prende cura dei suoi figli e della sua famiglia.

Bellissimo sulla pagina dell’artista il ringraziamento a tutte le persone del quartiere Paradiso che  hanno accolto lui e i suoi collaboratori come dei figli. Conoscendole non stentiamo a crederlo!

 

Siamo ora all’opera  di Fabrizio De Tommaso, dedicata a Brindisi e al suo forte rapporto col mare

Questo artista ha esordito come writer, ma è noto soprattutto come fumettista: ha  disegnato per iComics  e Xcomics (Coniglio Editore), ha poi insegnato nel 2009 presso la Scuola Internazionale di Comics, per ottenere la consacrazione definitiva nell’autunno del 2015 con la copertine della neonata serie Morgan Lost, creata per Sergio Bonelli Editore dallo sceneggiatore Claudio Chiaverotti.

Anche questo artista sui suoi social non dimentica di ringraziare tutto il quartiere per la meravigliosa settimana trascorsa e in particolare la signora Tina e la signora Marinella per i migliori caffè.

 

Il murale che segue è dell’artista brindisino  Hunto che quindi torna nella sua città con una opera nel quartiere Paradiso con il Collettivo ImmaginAbile, Arca Nord Salento.
Hunto realizzò i suoi primi lavori insieme all’amico Phen, che era dello stesso quartiere, incontrando successivamente Mr Wany e iniziando a produrre dal lettering negli spazi illegali fino all’esposizione in gallerie e alla pittura di pezzi influenzati dal cubismo sulle tele, realizzando opere su commissione e originali che possono essere viste a Londra, Berlino, Roma e Milano. Hunto trova infatti la sua vera realizzazione quando le sue opere sono in movimento, esplorando nuovi spazi e interagendo con diverse comunità.

Hunto attualmente vive e lavora a Londra.

Ecco ora “Beatrice”, il lavoro di Giulio Gebbia, in arte Rosk. Classe ‘88, Rosk è tra gli street-artist più prolifici della sua generazione. Il suo stile – un mix tra l’iperealistico e l’onirico frutto di profonda conoscenza tecnica – ha reso inconfondibili le sue opere disseminate nei muri di città di tutto il mondo, come Città del Messico, Rio de Janeiro, Milano, Parigi, New York, Bristol, Miami. Iconica la sua opera raffigurante Falcone e Borsellino alla cala di Palermo. Ha inoltre realizzato progetti artistici per il Birrificio Semedorato, per Cantina La vite, per Salov: per loro ha decorato le cisterne destinate all’utilizzo per i processi di lavorazione trasformandole in vere e proprie tele a cielo aperto in grado di integrarsi in perfetta armonia con il paesaggio circostante. Sua è anche l’opera Close the gap realizzata nei pressi del bosco verticale di Milano per Fastweb. La maggior parte delle sue opere sono realizzate in zone periferiche delle città, sempre nell’ottica di riqualificazione del territorio urbano attraverso l’arte, come questa Beatrice che ha voluto rappresentare come guida spirituale, proprio come ha guidato Dante verso il paradiso.

“È per questo motivo” ha scritto Rosk “che ho scelto di realizzarla qui nel quartiere Paradiso, con la speranza che possa essere una guida per molti.”

 

Questo che segue è invece “Rosso di sera” di Stefano Phen, artista nato a Brindisi nel 1982. Nel 1997 si inscrive presso il “Liceo Artistico” della sua città natale, dove si avvicina alla scena Hip-Hop e inizia un’intenza attività dipingendo graffiti nelle strade di molte città, e che continuerà nel futuro affiancandosi ad altre influenze e evoluzioni.

Di Rosso di sera ha scritto:

In Italia diciamo “rosso di sera, buon tempo si spera”. Questo mio lavoro, dipinto nella mia città Natale, Brindisi, vuole proprio essere un messaggio di speranza per le future generazioni che guardano ad un domani migliore.

Segue  Una finestra in Paradiso, di  Alice Pasquini (Roma 1980) in arte Alicè, una tra le poche esponenti femminili affermate a livello internazionale tra i protagonisti del movimento street art. Alicè è un’artista contemporanea le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo. Street artist, illustratrice e scenografa italiana, ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, completando il percorso di studi in Spagna con un Master of Arts in critica d’arte all’Università Complutense (2004) e un corso di animazione presso l’Ars Animation School di Madrid. Artista poliedrica, ha sperimentato diverse tecniche, generi e medium espressivi.

La sua ricerca varia dalla narrazione della vitalità femminile, lontana dallo stereotipo donna-oggetto, alle installazioni con l’uso di materiali inconsueti. I suoi lavori sono visibili in varie città dove è stata chiamata a realizzare opere pubbliche di committenza statale, tra cui: Sydney, Mosca, Singapore, Amsterdam, Londra, Berlino, Oslo, New York, Buenos Aires, Yogyakarta, Barcellona, Copenhagen, Marrakech, Saigon, Roma e Napoli.

Del murale scrive AliCé sui suoi social 

“Dato che c’è mondo di qua e mondo di là della finestra, forse l’io non è altro che la finestra attraverso la quale il mondo guarda il mondo”

Italo Calvino

4 commenti

  1. Le cose belle si commentano da sole. Lodevole iniziativa da portare avanti. Complimenti Ai promotori e agli esecutori. Buon vento a tutti.

    1. Come darle torto! Grazie

  2. Ciao

    Sono Duda una pittrice italiana, dipingo da poco tempo, la pittura mi ha fatto scoprire un’altra persona dentro di me fino ad ora sconosciuta, mi affascina sapere quanto lontano quest’altra persona mi spingerà in un mondo tutto da scoprire.

    Non ho mai provato a dipingere prima della scorsa estate, ma
    sono una persona di spirito artistico (suono il piano, la chitarra, canto).
    Ho sempre sognato di prendere un pennello tra le mani ed esprimermi giocando con i colori, la luce e come giudicare la mia pittura calda e intensa. Il mio astrattismo è però quasi sempre attribuibile alla natura, ma anche alle onde e ancora al senso del vento che ama scherzare e giocare con tutto.

    Web: https://www.gigarte.com/dudastrawberry
    Tecnica : Acrilico su tela, dimensioni 30x40x2, opere
    realizzato entro il 2020 ed il 2022

    “Quando sono concentrata nella pittura, la mia anima
    vaga dalla testa al cuore al ventre, la sensazione
    del piacere arriva molto alto e incontrollabile
    livelli, per me la pittura è la migliore terapia in cui essere
    e fuori dal mondo allo stesso tempo, la pittura cambia il significato, lo stato d’animo e la motivazione.

    Qui la mia ultima opera realizzata quest anno,
    il titolo, The world after february 24 , 2022;
    tutte le altre opere e la loro descrizione sono sul mio website, https://www.gigarte.com/dudastrawberry

    Le auguro una felicissima giornata .

    Duda
    https://www.espressioni.art/2021/07/duda-strawberry-tensioni-emozionali.html
    https://300magazine.com/lighthearted-abstract-artworks-by-the-italian-artist-duda/

    1. Ciao, da come scrivi si comprende subito che sei una persona molto sensibile e di talento. Spero che tu riesca a trovare la tua strada nella vita. Buona fortuna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *