Chiesa della Madonna dell’Alto mare

Racconta Alberto Del Sordo in Toponomastica Brindisina che, la stradina angusta e senza uscita di fianco a piazzetta Rubini, è vico Sacramento.
Il toponimo trae il nome da alcuni fatti accaduti a partire dal secolo XVI quando la chiesa di S. Mercurio (in via Congregazione) era crollata e la Congregazione di nobili e sacerdoti “adoratori del SS. Sacramento” si trasferì nella Cattedrale. Spesso però questa non era agibile per frequenti lavori di restauro in conseguenza dei terremoti che spesso funestavano la città, e, quindi, la predetta Congregazione si radunava nella Chiesa della Madonna dell’Altomare. Ricordiamo che gravi danni causarono i terremoti del 1729 e 1731 tanto che si dovette “smantellare la lamia della Chiesa Cattedrale”.

Il 26 aprile del 1736, ultimati i lavori di rifacimento del tetto della Cattedrale “si trasportarono le reliquie de Santi, e corpo del glorioso S. Teodoro nell’altare dentro la Cappella del Venerabile (SS. Sacramento)” e l’arcivescovo Andrea Maddalena di nuovo eretta la Congregazione del Venerabile, la rinnovò e la dotò di statuti, disponendo che avesse oratori in Cattedrale.

Della citata chiesa della Madonna dell’Alto mare restò “solo un piccolo caseggiato, probabilmente sacrestia od oratorio, sulla cui fronte è tuttora chiaramente visibile, nonostante gli spessi strati di calce, un ostensorio in pietra, a tutto rilievo. Di qui il toponimo in parola.”

Per parte nostra, azzardiamo l’ipotesi che anche l’edificio a fianco, per alcune caratteristiche, e in particolare per lo stemma che sormonta l’ingresso, somigliante a quello dell’Ordine Carmelitano degli Scalzi, potrebbe appartenere ad una unica costruzione; ma di questo purtroppo non abbiamo alcuna evidenza.

 

Stemma tuttora esistente sulla facciata della palazzina di fianco

Disegno dello stemma dei Carmelitani ubicato nella chiesa di S. Teresa (tratto da Araldica della città di Brindisi nelle memoria di Giovanni Leanza. A cura di Giuseppe M. Capiferro pp. 92-93)

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