Chiesa del Sacro Cuore e Istituto dei Salesiani – Brindisi

La prima volta che i Salesiani son venuti a Brindisi è stato nel lontano 1879. Ci vennero chiamati da Mons. Aguilar che, per questo scopo si era anche incontrato con don Bosco. Ma, l’iniziativa non si dimostrò praticabile, a causa delle incomprensioni e diffidenze nate con il clero, che non vedeva la necessità di avere quei forestieri in mezzo alla popolazione locale. Così, appena un anno dopo, i sei salesiani ospitati nel palazzo arcivescovile, lasciarono la città.
A distanza di mezzo secolo, ritornarono a Brindisi per espressa richiesta della contessa Grazia Balsamo, che voleva erigere un tempio dedicato al Sacro Cuore con annesso oratorio per la formazione dei giovani.
La contessa comprò 25.000 mq. di terreno di proprietà Perez e Passante e, il 26 aprile 1931, alla presenza delle autorità cittadine e dei padrini il conte Salvatore Balsamo e sua sorella Michelina, ebbe luogo la cerimonia della posa della prima pietra, in cui erano state introdotte una reliquia di don Bosco e una pergamena commemorativa.
Il complesso basilicale progettato dall’ing.Giulio Vallotti dell’Ufficio Tecnico dei Salesiani, che, all’epoca comprendeva il Tempio e l’ala sinistra dell’istituto, venne inaugurato il 12 maggio 1935.
La facciata, in stile “neoromanico”, si inserisce nell’ambito dell’eclettismo architettonico che ha caratterizzato buona parte dell’ottocento.
Il prospetto mostra chiaramente il porticato che si sviluppa all’interno con tre navate, di cui la centrale più alta e più larga delle due laterali. Al secondo ordine troviamo una finestra trifora, e sulla sommità, un’edicola con la statua del Sacro Cuore di Gesù.

All’interno, la navata centrale, coperta da un tetto a capriate lignee, è divisa dalle due laterali da due file di colonne che reggono archi a tutto sesto.
“All’altar maggiore è un trittico in legno, manufatto dalla ditta Mussner di Ortisei, dipinto dal napoletano Pietro Di Domenico che vi ha rappresentato il Cristo, gli Angeli Adoranti, San Francesco di Sales, San Giovanni Bosco, S. Maria Margherita Alecoque. Sulla abside semicircolare i brindisini fratelli Palmisano hanno dipinto la chiesa ex gentibus ed ex circumcisione; la Gloria della Croce; i Palmizi simbolo dell’Eden; l’Agnello Nimbato e i Quattro Fiumi, ossia il Cristo ed i quattro evangelisti; i Dodici Agnelli, a mmemoria degli apostoli.

I tre altari in marmi policromi, dedicati a S. Maria Ausiliatrice, San Giovanni Bosco e San Giuseppe, sono con quadri eseguiti dal Di Domenico, rispettivamente nel 1935, 1936 e 1937.
Il culto della famiglia Balsamo verso San Giovanni Bosco trova qui riscontro nella rappresentazione della famiglia di Salvatore, fratello di Grazia, nel quadro dedicato al fondatore dei Salesiani.
Il sepolcro di donna Grazia Balsamo, le cui spoglie furono qui traslate il 9 maggio 1955, è opera della ditta napoletana Salvatore Pedone cui fu commesso il 7 maggio 1954.” (G. Carito, Brindisi N.G.)

Navata centrale

Navata sinistra

Navata destra

La controfacciata

I soffitti a capriate lignee

Le vetrate

I locali a destra della chiesa erano destinati a “scuole per i figli del popolo, per l’assistenza religiosa della gioventù, per la direzione, ecc.”. All’interno del complesso un porticato corre lungo i detti locali, separandoli dal giardino e dallo spazio destinato ai giochi sportivi. Di fianco a questo corpo di fabbrica un’altra ala comprende un salone teatro di mt. 20 x 12 circa.

L’Oratorio

Bibliografia:
G. Carito, Brindisi Nuova Guida; Archivio di Stato-Brindisi e Ordine degli architetti, Brindisi 1927-1943, da Capoluogo a Capitale

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