“Tractatus De Vinea, Vindemia et vino” di Prospero Rendella

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Quella che presentiamo in foto è l’edizione del 1739 del trattato, conservato presso la Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo”, di Prospero Rendella, noto giurista di Monopoli vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo (1553 – 1630). L’opera che tratta temi collegati alla coltivazione della vigna e alla produzione del vino ha lasciato una testimonianza storica e sociale determinante nel ricostruire e definire l’identità enologica pugliese. Di questa preziosa edizione esistono solo altre due copie in Italia.
Il “Tractatus De Vinea, Vindemia et vino”, è ancora oggi un’opera pressoché inedita poiché manca una versione integrale tradotta dall’originale.
Il giurista o “iureconsulti celeberrimi monopolitani” come amava definirsi Prospero Rendella, apparteneva ad una casta nobiliare costituita da grandi proprietari terrieri di stampo feudale; conservatore di formazione e fervente cattolico era molto vicino alla Chiesa Controriformista, un aspetto che tra l’altro caratterizza ogni sua opera, se per convinzione o per reale devozione non è del tutto chiaro, ma ad ogni modo fu determinante per passare al vaglio delle censure editoriali vigenti all’epoca per mano dell’Inquisizione.
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Si tratta di un componimento che ad oggi non conosce ancora un’edizione integrale tradotta dalla lingua originale, ovvero uno stentato e ibrido latino sporcato da idiomi e terminologie dialettali a volte del tutto autentiche e di difficile interpretazione che si avvicinano più al volgare che alla lingua dei dotti.
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La ricostruzione di precise analisi storiche fanno presumere che il progetto iniziale al quale lavorò l’autore aveva come obiettivo un lascito quasi ‘testamentario’ della realtà socio-economica pugliese del Seicento evidenziando principalmente quelle caratteristiche legate alle produzioni agro-alimentari del suo tempo attraverso una capillare ricostruzione storica e letteraria della bibliografia di riferimento.
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Il De vinea tratta in modo ampio e da diverse prospettive, argomenti relativi alla coltivazione della vigna, alla pratica della vendemmia e alla produzione di vino utilizzando uno stile di chiara impronta manierista. Tuttavia quello che rende unico il lavoro svolto dall’autore è una straordinaria testimonianza delle condizioni storico sociali pugliesi con un continuo richiamo alle tradizioni e alla bellezza della sua terra senza precedenti, restituendoci un’identità storica e una dimensione del reale del tutto originale.
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Dunque al valore intrinseco dell’opera rendelliana si aggiunge un cospicuo contributo alla conoscenza della struttura del sociale e di conseguenza culturale, di un periodo storico molto controverso e quasi del tutto oscuro; non a caso, l’intento dell’autore fu quello di raccogliere precise informazioni di buona parte della letteratura enologica fino a quei tempi conosciuta, arricchendola di puntuali considerazioni precettistiche riguardo alla viticoltura pugliese e meridionale del Seicento.
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Si ringrazia la Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. de Leo” per la documentazione fornitaci.

 

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